Il sindaco Vito Leccese ha convocato una riunione per il 29 gennaio, parteciperanno le associazioni e i comitati della città vecchia. All’ordine del giorno, tra l’altro, l’intenzione di ampliare la zona della Ztl, attivando anche le telecamere, installate al varco di piazza Federico II di Svevia. La strada che costeggia il Castello diventerà pedonale con il transito consentito solo ai residenti o in alcune fasce orarie ai furgoni per il carico e scarico.
L’assessore ai Lavori pubblici Domenico Scaramuzzi che parteciperà all’incontro non ha dubbi: «Il nostro obiettivo è quello di regolamentare l’accesso delle auto anche da questo varco e siamo pronti a partire». Una sperimentazione che però prima sarà preceduta dall’incontro con chi nella città vecchia vive e si batte per la sua riqualificazione. I residenti del borgo antico sono favorevoli all’attivazione delle telecamere, installate in piazza Federico II di Svevia, troppi automobilisti infatti percorrono la strada che, ragionano i tecnici del Comune, è quasi sempre caratterizzata dalla doppia fila con auto in divieto di sosta, causa di disagi alla circolazione. Le telecamere, al momento della istituzione della Ztl (la zona a traffico limitato) sono stateinstallate regolarmente ma a differenza di quanto accaduto in altri varchi non sono mai state attivate. E così l’accesso è libero, quindi, non riservato soltanto ai residenti con una conseguenza: a percorrere la strada ci sono anche auto o moto che entrano nella città vecchia senza autorizzazione.
Con il progetto dell’amministrazione, la strada, nel tratto compreso tra l’intersezione con piazza Massari e il punto di accesso a piazza Odegitria, diventerà off limits alle auto. Una rivoluzione che porterà ad una deviazione del percorso degli autobus che attualmente transitano in questa strada.Per entrare nel parcheggio di largo Santa Chiara rimarrà un unico punto di accesso, quello sul lungomare.
« È assurdo che la strada a ridosso del Castello e frequentata dai turisti sia piena di auto, dobbiamo invertire la rotta» dice ancora Scaramuzzi.
Fonte: Repubblica