Nel suo editoriale su Repubblica Bari, Nicola Signorile riflette sulla necessità – e al tempo stesso sulla resistenza – verso la creazione di isole pedonali in città, prendendo spunto dal progetto di pedonalizzazione di via Manzoni. Un intervento definito “inevitabile e tardivo” per invertire il declino economico, sociale e ambientale del quartiere Libertà, ma che, come spesso accade, divide i cittadini tra fautori del cambiamento e difensori dello status quo.

Signorile analizza le radici culturali del conflitto: da un lato la privatizzazione dello spazio pubblico, accentuata da dehors e tavolini che occupano marciapiedi, dall’altro la percezione del parcheggio come diritto naturale del residente. Tuttavia, ricorda, più parcheggi non riducono ma aumentano il traffico, come dimostra via Mazzitelli.

Il commento ricollega il caso di via Manzoni ai precedenti di via Sparano e via Argiro, esempi di rigenerazione riuscita, e sottolinea come il successo non dipenda solo dal progetto architettonico, ma da una visione urbanistica complessiva: la mancanza di un piano particolareggiato per il Libertà rischia di limitare gli effetti positivi del nuovo intervento.

Signorile ricorda infine le proposte storiche di rigenerazione urbana legate al quartiere, da Arturo Cucciolla a Dino Borri e Rita Papa, che già negli anni 2000 immaginavano un sistema di mobilità sostenibile e spazi pubblici condivisi. Le “buone idee”, conclude, vengono da lontano e oggi tornano attuali con il nascente Bus Rapid Transit.

fonte: Repubblica