Migliorare la mobilità del futuro a partire dagli spostamenti del presente, a partire da Bari e Taranto. Una ricerca a cui tutti possono contribuire: basta scaricare un’applicazione sul proprio smartphone. È il Moty, acronimo di Mobility mapper, progetto che vede in partnership il Politecnico di Bari con Unipol. Un’iniziativa che si inserisce all’interno dello Spoke, inserito nel Pnrr per realizzare obiettivi di sviluppo mirati in diversi settori. Nello specifico si parla dello Spoke 8 – il Politecnico ne è capofila in partnership con diverse aziende – del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, dedicato al Maas (Mobility as a service) e orientato a favorire la mobilità sostenibile rendendo i trasporti più efficienti e accessibili. Un’innovazione che integra l’offerta attraverso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, applicata alle infrastrutture e ai servizi ed alla gestione ottimale. Esattamente quello che fa Moty, l’applicazione scaricabile sia su dispositivi Android che Apple, che analizza a 360 gradi la mobilità degli utenti, non solo per renderlo più consapevole delle proprie scelte, ma anche per definire un quadro generale di come ci si sposta nelle città.

« In un contesto in cui la mobilità è sempre più intermodale, personalizzata e connessa – ricorda Gianmarco Montanari, direttore generale di Most – iniziative come questa rappresentano un passaggio chiave per integrare cittadini, tecnologia e pianificazione urbana in un unico ecosistema intelligente » . Una sperimentazione che in questo primo periodo si concentra su due città pugliesi, Bari e Taranto. Per incentivare le iscrizioni è stato lanciato un concorso con gift card e altri premi donati a estrazione ogni settimana fino al 10 agosto.

Dati raccolti che serviranno a realizzare dopo l’estate un report accessibile a tutti, da cui si evinceranno i trend della mobilità, fornendo uno strumento anche per le amministrazioni comunali per capire dove intervenire.

« Attraverso l’app chiediamo agli utenti di fornire elementi specifici riguardo i loro spostamenti – racconta Michele Ottomanelli, docente ordinario di Trasporti del Politecnico di Bari e leader dello Spoke – che potrà segnalare magari con che mezzo si è spostato e il motivo, oltre a fornire dettagli sulla distanza percorsa e le tappe attraverso la geolocalizzazione del suo cellulare». Elementi che permetteranno di capire ad esempio quali siano i motivi per cui non viene utilizzato il trasporto pubblico o non ci si muove a piedi – riducendo l’impatto ambientale – non sempre legato all’estensione dell’abitato. « Vorremmo riproporre la ricerca dopo l’introduzione del sistema di bus elettrici Brt a Bari – svela Ottomanelli – per capire che impatto avrà sulla mobilità».

fonte: Repubblica