Dalla tanto contestata corsia ciclabile di corso Vittorio Emanuele a quella sul lungomare che porta a sud della città. Le corsie riservate ai ciclisti e realizzate dall’amministrazione Decaro rischiano di scomparire. O almeno è questo uno degli effetti che nel capoluogo di regione produrrebbe la riforma del codice della strada, voluta dal ministro ai Trasporti Matteo Salvini e, dopo l’approvazione alla Camera, ora all’esame del Senato. Una riforma che di fatto vieta le piste ciclabili light e cioè quelle realizzate con una semplice tracciatura bianca sull’asfalto.

Il via libera alla Camera delle novità, introdotte nel Codice della Strada, è diventato un caso già in alte città. E ora è al centro anche degli approfondimenti dei tecnici della ripartizione Lavori pubblici del Comune di Bari che per il momento ha messo nel cassetto altri progetti che l’amministrazione Decaro avrebbe voluto realizzare, come le piste ciclabili in via De Rossi e in via Quintino Sella. Per ora i cantieri, pensati nell’ambito del piano Open, non saranno aperti in attesa di conoscere l’iter della riforma al Codice della strada.

Basta fare un esempio: le piste ciclabili, realizzate in entrambe le direzioni, in corso Vittorio Emanuele, sono interne alla carreggiata, tracciate con una segnaletica orizzontale sull’asfalto così come quelle sul lungomare sud o a Poggiofranco. L’amministrazione cittadina, negli anni passati, ha fatto ampio ricorso a questo tipo di percorsi ciclabili la cui realizzazione è più economica e semplice rispetto a quelle delimitate dai cordoli ( un esempio di quest’ultime a Bari è in corso Mazzini).

Praticamente qualora la riforma al Codice della Strada (sarà cancellata anche la norma che consentiva alle bici di circolare nelle corsie riservate ai mezzi pubblici) dovesse essere approvata, così come è stata licenziata dalla Camera, nel capoluogo di regione si salverebbero soltanto i percorsi ciclabili, come quelli realizzati su corso Vittorio Veneto o in via Re Unità d’Italia e cioè su una sede riservata.

« Stiamo attendendo di capire cosa accadrà dopo il passaggio del testo al Senato » spiega l’assessore Domenico Scaramuzzi che ha la delega alla Cura del Territorio. Dopo il via libera da parte del Parlamento infatti sarà necessario attendere il regolamento allegato al Codice della strada che darà delle direttive pratiche ai Comuni. Che quindi si potrebbero trovare nella situazione o di cancellare le ciclabili light o di adeguarle con l’installazione di cordoli o altre forme di protezione. Quel che è certo è che il piano delle ciclabili anche nel capoluogo di regione pugliese dovrà esser rivisto.

Il sindaco Vito Leccese, all’indomani della sua elezione, parlando dei percorsi per le bici che in alcuni casi hanno destato molte polemiche in città, aveva detto: « Va fatta una revisione. Alcune funzionano, altre no. Sono state realizzate nell’epoca Covid, quindi, non c’era nemmeno modo o spazio per approfondire. Vanno riviste » . E non è un caso che ieri abbia fatto un sopralluogo in viale Japigia per capire se e in che modo possano essere apportate modifiche alla ciclabile light, realizzata sulla strada e al centro in più occasioni delle proteste di cittadini e commercianti. Quest’ultimi con manifestazioni più o meno eclatanti (come la decisione di abbassare le saracinesche e di spegnere le insegne) nei mesi scorsi hanno puntato l’indice contro il percorso delle bici che a loro dire ostacolerebbe la sosta delle auto.

fonte: Repubblica Bari