Sette fermate, disposte lungo un tracciato di 7,3 chilometri, tre viadotti e una galleria artificiale. Costo totale: 261 milioni di euro, che nelle ipotesi di Teb dovrà essere coperto in toto da un finanziamento ministeriale. In cifre è il perimetro in cui si inserisce il prolungamento della tramvia della Val Seriana, da Albino a Vertova. Sottoscritto il protocollo d’intesa con i Comuni di Albino (capofila), Bergamo, Cene, Gazzaniga, Fiorano al Serio, Vertova, Comunità montana della Val Seriana, Provincia e Teb, è stato depositato al ministero il pre-progetto di fattibilità tecnico economica per l’estensione della T1.

«La Valle potrà trarne benefici rilevati. Il bacino attorno ai paesi interessati dal prolungamento è ampio», sottolinea Filippo Simonetti, presidente di Teb, evidenziandone le ricadute positive anche sui tempi di collegamento con il capoluogo: da Albino a Vertova la stima di percorrenza, in entrambe le direzioni, è di 21 minuti, che salgono a 51 per l’intera tratta Bergamo-Vertova. Quanto ai nuovi passeggeri potenzialmente raggiunti si stima «1 milione 700 mila all’anno, ossia circa 6 mila al giorno»

L’estensione si svilupperà in continuità con la linea esistente, ossia partendo dall’attuale capolinea di Albino e in parallelo alla strada statale. E sarà interamente in sede protetta, sfruttando la fascia del vecchio sedime ferroviario. La configurazione è quasi interamente a doppio binario, fatta eccezione per un tratto di circa 900 metri fra Gazzaniga e Fiorano al Serio. Mentre le fermate, oltre ad Albino, saranno a Comenduno, Cene, Rova, Gazzaniga, Fiorano e Vertova.

Per il prolungamento si dovranno realizzare anche tre viadotti, necessari a scavalcare la strada statale, per non interferire con il traffico, e il Serio. Il primo è a Comenduno, lungo circa 370 metri. Poi a Cene, di 320 metri, e a Gazzaniga, di 465 metri. Sempre a Gazzaniga verrà realizzata una galleria artificiale in via XXIV Maggio, lunga circa 300 metri, per garantire il passaggio del tram in una zona fortemente urbanizzata e tutelare la viabilità in superficie.

Una volta ottenuto il finanziamento, il cronoprogramma prevede circa 5 anni e mezzo (al più 6 anni) per la realizzazione del progetto. Un orizzonte temporale determinato al momento non è sul tavolo, visto che non si conoscono le tempistiche entro cui il ministero avallerà (oppure no) la richiesta di finanziamento (e in quali termini). La speranza, però, è che il 2032 possa essere un orizzonte ragionevole per assistere al varo del prolungamento. «Sono interventi programmati nell’ambito del bilancio dello Stato – dice l’ingegnere Giuliano Lorenzi –. Nel 2025 la Finanziaria non ha stanziato nulla, ma non è detto che nel 2026 non ci sia un capitolo destinato a finanziare tali interventi. Tenendo conto che nel 2026 finisce anche il Pnrr».

fonte: Corriere.it