Il neoassessore alla Mobilità è Marco Berlanda. Candidato nella lista «Bergamo Europea» come esponente di Italia Viva. A lui la sindaca Elena Carnevali ha affidato uno degli assessorati più spinosi, quello alla Mobilità.
L’Eco di Bergamo gli ha posto alcune domande.
L’operato del suo predecessore è stato definito fin troppo ideologico. Quale sarà il suo approccio?
«Io non vorrei adottare un approccio ideologico: quando si ha a che fare con la mobilità e con interessi spesso contrapposti, prendere le parti di uno e trascurare l’altro significa creare malcontento e sacrificare interessi legittimi. Ma non è stata questa la scelta dell’amministrazione Gori. Qualcuno ha criticato le strisce tratteggiate per le biciclette lungo la strada, definendole anche pericolose. Ma l’alternativa sarebbe stata quella di eliminare il traffico su gomma, provocando le proteste legittime degli automobilisti. Si è trovata una soluzione che non è senz’altro definitiva, ma che ha avuto il merito di iniziare a modificare il comportamento degli automobilisti».
Piano della sosta e numero di parcheggi rappresentano due spine nel fianco per l’Amministrazione comunale.
«Tra le proposte del programma c’è l’estensione dei parcheggi protetti per i residenti anche nei quartieri periferici. Una sorta di democratizzazione della sosta. Proponiamo poi di realizzare cinque grandi parcheggi, le cui aree sono già state individuate, con un incremento di circa 5.400 posti auto. L’obiettivo è di evitare che tutti arrivino in auto in centro, incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici o della bicicletta per percorrere l’ultimo miglio».
I parcheggi non basteranno, servirà probabilmente rivedere anche il servizio del trasporto pubblico.
«In questo momento il trasporto pubblico su gomma soffre la carenza di finanziamenti. Stiamo vivendo una fase di taglio dei trasferimenti dallo Stato, un problema che si accentuerà col passare del tempo. Ma in generale il tema è che i mezzi dell’Atb sono utilizzati solo in determinate fasce orarie e da determinate categorie, studenti e lavoratori su tutti. Un’alternativa interessante potrebbe essere quella della T2, che si stima potrà avere circa 4 milioni di utenti all’anno, con un beneficio anche ambientale non da poco».
L’ultima Amministrazione si è caratterizzata per l’introduzione di piste ciclabili, Ztl e zone 30. Sono progetti che proseguiranno?
«Dove possibile, saranno senz’altro estesi. Anzi, sono già in programma due nuove piste ciclabili lungo il percorso della Teb e in via Autostrada; due tratti che amplieranno la rete».
A proposito di Ztl, con l’apertura del Parking Fara, il progetto della passata Amministrazione era quello di chiudere lo scavalco di Città Alta, estendendo la Ztl fino a Valverde.
«È una situazione che stiamo studiando, il lavoro di questi giorni è quello di valutare tutte le situazioni particolari di accesso in Città Alta (soprattutto per le scuole, ndr). Altre misure, al momento, non sono previste».
In autunno si preannunciano mesi difficili per il traffico a causa dei cantieri per il raddoppio ferroviario e la Brt. Saranno lavori lunghi e con un impatto non indifferente sulla circolazione stradale. State già studiando delle soluzioni?
«Sì. Per noi sono due sfide importanti. Non si riuscirà a sdoppiarli del tutto e in parte saranno dunque sovrapposti, a partire dall’autunno. Servirà una campagna d’informazione preventiva più forte e allargata, con segnaletiche precise e comunicate in anticipo. Poi arriverà anche l’interruzione della via d’accesso per l’aeroporto, a causa del cantiere del treno per Orio e, l’anno prossimo, inizieranno i cantieri di Porta Sud. Sono sacrifici importanti, ma con le prospettive di un miglioramento, basta vedere i risultati al rondò delle valli o all’ingresso dell’A4».
A Pontesecco, invece…
«Lì non ci sono grandi soluzioni, a parte l’istituzione delle corsie dinamiche. Anni fa la Provincia aveva fatto un progetto che prevedeva l’interramento, ma non se n’è fatto più nulla e ci siamo trovati in questa situazione».
Fonte: Eco di Bergamo