È attivo da pochi giorni, in via sperimentale, il nuovo parcheggio di interscambio da 300 posti nell’area della Fiera di Bergamo in via Lunga. L’iniziativa, frutto di un accordo di programma tra Comune di Bergamo, Promoberg e ATB Servizi, ha l’obiettivo di offrire una valida alternativa alla sosta in centro città, incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico e migliorando la mobilità urbana.
Il parcheggio, accessibile da via Lunga, è stato adeguatamente attrezzato con la creazione di uno scivolo per il superamento delle barriere architettoniche e di due posti auto riservati alle persone con disabilità.
Dallo scorso 29 maggio, gli automobilisti possono usufruire dell’area di sosta dal lunedì al venerdì, dalle 6.30 alle 20.30, e poi proseguire comodamente verso il centro città utilizzando la Linea 1 di Atb, grazie alla vicinanza della fermata. Il parcheggio offre 300 posti auto e sarà completamente gratuito fino al 14 ottobre, secondo i termini di un progetto sperimentale pensato per promuovere la conoscenza e l’utilizzo del nuovo servizio, in particolare da parte di pendolari e lavoratori provenienti dall’hinterland bergamasco.
Il parcheggio è servito dalla linea 1 di Atb in connessione diretta con il centro cittadino (Porta Nuova) e Città Alta (Colle Aperto), le cui fermate nelle due direzioni sono in via Lunga, in prossimità dell’ingresso della Fiera.
Pensato per favorire l’interscambio tra auto e trasporto pubblico, questo parcheggio offre, nei giorni feriali tra le 7 e le 8 del mattino, un servizio con corse ogni 10 minuti in direzione centro. Negli altri orari – tra le 6 e le 7 e tra le 8 e le 20 – la frequenza media degli autobus è di 20 minuti.
In occasione di eventi fieristici di particolare rilievo -nelle date del 20 giugno, dal 25 al 29 agosto, 5 settembre, 17 e 18 settembre, 2 e 3 ottobre – l’accesso al parcheggio non sarà accessibile al pubblico generico ma sarà riservato esclusivamente ai partecipanti alle manifestazioni. Negli orari notturni sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata.
fonte: Eco di Bergamo