Il progetto di e-Brt prevede il collegamento tra la stazione ferroviaria di Bergamo e quella di Verdello-Dalmine nel territorio comunale di Verdellino, passando per il «Kilometro Rosso» di Stezzano, Lallio, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto.
La direttrice è una delle più congestionate della provincia e sarà coperta con una nuova linea bidirezionale di autobus elettrici dalla lunghezza di 29,7 chilometri, il 73% dei quali su corsia riservata, con 18 fermate. Il tempo di percorrenza sarà di 22 minuti per Dalmine e 39 minuti per Verdellino, con corse ogni 10 minuti nelle ore di punta: 170 corse al giorno, per un carico previsto di 4 milioni di passeggeri all’anno. Tutti lavoratori e studenti che potranno evitare di prendere l’auto: 780 tonnellate di anidride carbonica in meno ogni dodici mesi, secondo l’Azienda Trasporti Bergamo, la società che gestisce il trasporto pubblico urbano.
Altre 183 tonnellate di anidride carbonica saranno abbattute grazie all’installazione di pannelli solari sui tetti dei depositi di Bergamo e di Osio Sotto, la cui produzione di energia servirà per la ricarica degli autobus, completamente elettrici con tecnologia plug-in, attivi sulla tratta e-Brt. Atb prevede di installare 320 pannelli fotovoltaici a Bergamo, per una produzione pari a 193mila kWh all’anno, e altri 292 a Osio Sotto, per una produzione stimata di 158mila kWh all’anno.
Il progetto va ben oltre la semplice elettrificazione del trasporto pubblico. Per esempio, l’attivazione della linea e-Brt prevede anche la riqualificazione della Sp 525 tra Bergamo e Dalmine: in particolare, la Roggia Colleonesca sarà tombata in alcuni suoi tratti, dopo una profonda revisione dei suoi manufatti idraulici volti alla regimentazione automatica delle acque. Tombare una roggia mentre, per far fronte agli eventi climatici estremi, si parla di riaprire i corsi d’acqua coperti? Il bacino sarà più ampio, con una capacità di raccogliere fino al 30% in più di acqua in caso di piena. Accanto al lavoro di intubamento della Colleonesca, Atb ha previsto anche di piantare tre alberi per ogni pianta sradicata a causa del cantiere, in linea con le richieste del Pnrr sulla mobilità sostenibile e sulla riduzione dell’impatto ecologico del trasporto pubblico. In totale, l’azienda ha deciso di piantare 252 alberi nel territorio interessato dalla tratta.
Per una piantumazione efficiente, la compagnia si è avvalsa della collaborazione di un architetto del paesaggio e ha deciso di posizionare gli alberi in prossimità del tracciato della nuova linea, collocandoli strategicamente nei punti dove c’è già una copertura verde: rotatorie, fermate dell’autobus, parti a verde al margine dei depositi, piazzali, giardinetti e parchi pubblici nelle vicinanze sono interessati dall’intervento, con lo scopo di rispettare il più possibile il tessuto urbano preesistente. Inoltre, la pianificazione presenta diverse citazioni della storia del paesaggio bergamasco: le rotatorie, per esempio, saranno decorate con un cerchio di carpini, che richiama la struttura dell’«uccellanda», una delle architetture vegetali più utilizzate nei Colli di Bergamo per l’uccellagione. Nelle zone agricole periurbane, invece, saranno ripresi i filari lineari di alberi, per ricordare i gelsi utilizzati tradizionalmente per dividere i campi.
Querce, malus, ciliegi, pruni e meli sono tra le piante scelte, perché assolvono diverse funzioni ecosistemiche, assorbendo almeno in parte le emissioni dei distretti industriali e commerciali attraversati dagli autobus. L’idea alla base delle opere a verde è, tra l’altro, quella di calmierare i sempre più frequenti e intensi eventi atmosferici con piante autoctone, per ostacolare anche la proliferazione di patologie degli alberi e di parassiti.
Fonte: Eco di Bergamo