Erano 14 anni che le tariffe della sosta erano ferme, sei anni per i biglietti. Il Comune ha fin qui fatto fronte con risorse proprie agli aumenti previsti dal contratto di servizio col consorzio Tpb per gli autobus, di cui fa parte anche Tper, ma ora questo « non è più sostenibile ». Ed ecco allora i cambiamenti delle tariffe, che partiranno già dal primo marzo per i bus e da maggio per la sosta, mentre viene dato uno stop agli ingressi delle auto ibride dei non residenti in Ztl. Per quanto riguarda la sosta la manovra vale circa 5 milioni di incassi aggiuntivi all’anno. La tariffa oraria pagata sulle strisce blu passa così da 1,2 a 1,8 euro nella corona semiperiferica (+50%), da 1,5 a 2,2 euro in semicentrale (+47%), da 1,8 a 2,9 euro in centro storico (+61%) e da 2,4 a 3,9 euro nella Cerchia del Mille (+ 63%). Aumentano anche gli abbonamenti mensili, da 40 a 60 euro in semiperiferica, da 50 a 75 per la corona semicentrale e da 70 a 100 in centro e Mille. Aumenti simili anche per i semestrali.

Per favorire la sosta dei residenti fra i 300 e i 700 posti su strisce blu su alcune via principali verranno convertiti in stalli a rapida rotazione (dove non valgono gli abbonamenti) e verrà realizzata una quota corrispondente di stalli su strisce bianche nelle strade laterali. Verrà anche lanciato un abbonamento con uno sconto del 25% per sosta periferica più mezzi pubblici e aumenteranno le colonnine di ricarica per le auto elettriche. Per ridurre il numero di auto in centro storico, inoltre, dal 1° gennaio 2026 non potranno più accedere in Ztl le auto ibride dei non residenti nel Comune, con10mila ingressi in meno, mentre quelle dei residenti dovranno pagare la sosta sulle strisce blu al di fuori dell’area di residenza, che fino ad oggi era gratuita. Inoltre dal 1° maggio 2025 pagheranno la sosta piena anche le auto a metano o Gpl dei residenti a Bologna e in regione, circa 12mila vetture, che oggi hanno uno sconto del 50%. Le elettriche invece potranno accedere in Ztl e parcheggiare ovunque gratis.

Aumentano anche i costi del trasporto pubblico, con la promessa però di non toccarli più fino al 2028. Già oggi, segnala il Comune, il 95% dei 123mila abbonati annuali al bus viagga gratis o con agevolazioni e l’intenzione dell’amministrazione è favorire chi usa abitualmente l’autobus a scapito di chi invece ci sale saltuariamente. Per questo gli abbonamenti annuali urbani, che stanno tra i 300 e i 330 euro, crescono di 10 euro (+3%), mentre i mensili cresceranno di 3 euro (+8% circa). Per favorire le famiglie verrà lanciato un abbonamento gratuito per chi accompagna i figli sulla tratta casa-scuolae ritorno ( fino a due abbonamenti per bambino e fino alle elementari). In più il Comune tratterà col Bologna calcio servizi dedicati per le partite in casa.

Gli aumenti sui biglietti puntuali sono attorno al 50%. Il singolo urbano, con la tariffa che verrà applicata anche sul tram, passerà da 1,5 a 2,3 euro (+ 53%), il City pass da 14 a 19 (+ 36%) e il giornaliero da 6 a 9 (+50%). Verrà allargata poi l’applicazione della “miglior tariffa” a chi paga con carta di credito anche a livello settimanale, da aprile, e mensile, entro un anno. Significa che se si fa un solo biglietto verrà applicata la tariffa del biglietto ordinario, mentre se si fanno più viaggi durante il giorno o la settimana il costo non supererà comunque quello dell’abbonamento giornaliero o di 25 euro a settimana. Idem per il mensile, con un tetto a 39 euro. Viene confermata inoltre la volontà di lanciare presto un bus di linea che colleghi la città all’Aeroporto Marconi attivo 24 ore su 24.

fonte: Repubblica