In poco meno di un mese di Bologna 30, dall’entrata in vigore del provvedimento il 16 gennaio all’ 8 febbraio ( dove arriva l’ultimo monitoraggio del Comune) gli agenti della polizia locale hanno staccato 32 verbali per superamento dei limiti dei 30 chilometri orari. In 23 giorni, significa una media di 1,3 multe al giorno.

E come sta andando, fin qui? Secondo Pillole di Tram ( una pagina Facebook “ gestita da appassionati del trasporto pubblico” che sta realizzando una serie di dirette Facebook sull’andamento di Bologna 30) il bilancio è positivo.

«Le automobili si fermano di più alle strisce pedonali – spiega – se prima capitava una volta su sette, adesso capita una volta su tre. Anche la percezione della sicurezza per il pedone è cambiata. Si va un po’ più lenti, ma niente di esagerato.

Se c’è stato un aumento dei tempi di percorrenza del trasporto pubblico, direi che non siamo sopra il 5%, che è quello stimato dai vari studi che abbiamo analizzato».

Proprio il trasporto pubblico però, secondo Pillole di Tram, è il punto debole di questa riforma della mobilitàcittadina. «Di fatto finora la soluzione trovata per ovviare ai ritardi degli autobus, che c’erano già prima di Città 30, è stata quella di aumentare i tempi di percorrenza della stragrande maggioranza delle linee. Sono stati aggiunti quattro minuti per quelle che attraversano la città da una parte all’altra e due per quelle che dal centro vanno in periferia. Questo però significa che, per fare un esempio, il 14 adesso ha una velocità di commerciale di 12 chilometri all’ora, che sono un po’ pochini. Inoltre così facendo si riducono le corse, quindi i posti disponibili sugli autobus: finora ne sono stati eliminati circa 500 al giorno».

Piuttosto che limitarsi ad allungare i tempi di percorrenza dei bus («che è un po’ la soluzione più semplice » ) secondo l’associazione sarebbe stato meglio aumentare le corsie preferenziali e il cosiddetto verde semaforico sul trasporto pubblico, ovvero la possibilità di fare scattare il verde quando un autobus accumula troppo ritardo. In parte l’amministrazione andrà in questa direzione.

Intanto il Ministro Salvini ha scritto al Sindaco per chiedere notizie sulla attuazione della direttiva emanata dal Mit del primo febbraio, che prevede la possibilità di derogare al limite di 50 chilometri orari solo in presenza di una serie di condizioni.

fonte: Repubblica Bologna