Un nuovo codice della strada che è in realtà «una vera controriforma e che ci farà fare enormi passi indietro » . Il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, boccia senza appello la legge firmata dl ministro dei Trasporti Matteo Salvini approdata ieri in parlamento.
Col nuovo codice della strada infatti il governo mette in discussione la mobilità ciclabile in città. Tanto che in Comune, in queste ore, si stanno valutando gli impatti sulle nuove norme del governo, se davvero dovessero passare.
Simona Larghetti, delegata metropolitana alla mobilità ciclistica, spiega quale sia il problema: «Intanto un tema enorme sarà il divieto per le biciclette di passare sulle corsie preferenziali del trasporto pubblico. Questo cambia tutta la mobilità ciclabile perché il ciclista sarebbe obbligato a fare lo stesso percorso delle auto. Così si annulla il vantaggio di prendere la bici e si rischia di indurre comportamenti scorretti, come la circolazione sotto i portici». Altro punto controverso sono le corsie ciclabili: le cosiddette corsie tratteggiate per il passaggio delle bici, dove diversamente dalle piste ciclabili è consentito l’attraversamento di auto o bus.
« La legge di Salvini dice che le ciclabili si possono fare solo dopo che il Mit stilerà un regolamento su come farle: potremmo aspettare per sempre… Questo vuol dire riprogrammare tutte le corsie che avevamo in mente di fare, rischiando intanto di perdere i fondi » spiega Larghetti.
Andrea Colombo, sul tema del nuovo codice della strada, è lapidario: «Così torniamo indietro di 50 anni. Si tolgono vincoli per le auto e si aumentano per pedoni e ciclisti».
Fonte: Repubblica Bologna