Deve essere almeno di 30° l’angolo che dovrete compiere per evitare di far incastrare la ruota della bicicletta nella rotaia del tram. Evitate ogni zig zag e sappiate che la posizione più sicura per pedalare è quella al centro dei binari: viaggiando sulla destra, infatti, si corre il rischio che lo spazio stradale si restringa improvvisamente. A prova di buon senso, arriva il tutorial di Salvaiciclisti che insegna come pedalare sul nuovo manto stradale in cui sono state posate le rotaie del tram.
Dopo che via Ugo Bassi è stata riaperta, diversi ciclisti sono caduti lungo i binari perché i copertoni delle bici sono rimasti intrappolati nella rotaia. I cartelli di segnaletica installati non sono sufficienti, parte così la campagna di comunicazione “ Un tram chiamato desiderio ( di non cadere)”: il video che l’associazione bolognese ha pubblicato ieri su YouTube offre consigli e suggerimenti per familiarizzare con la novità. « Occorre farci l’abitudine, per evitare di “imbalzarsi”», dicono.
« Ci siamo confrontati con altre città italiane e ho chiesto ai miei tecnici di fare una istruttoria sulle città del Nord Europa » , spiega l’assessore comunale alla mobilità Michele Campaniello. « Abbiamo messo in campo tutto ciò che andava fatto sulla comunicazione. Abbiamo riscontrato che non ci sono particolari cautele che non abbiamo preso e che non abbiamo omesso alcun accorgimento, anche altrove si sono comportati come noi».
I cartelli gialli sono spuntati un po’ ovunque lungo via Ugo Bassi, avvertono: “Attenzione, assetto stradale modificato: presenza di rotaie”. Aggiunge Campaniello: « Li abbiamo sistemati prima che la strada venisse riaperta al transito carrabile, forse non è quella l’unica soluzione, possiamo implementarli, certo è che occorre prendere confidenza » . Nei giorni scorsi, commentando gli incidenti, il sindaco aveva parlato di abitudine, fatto sta che lo spazio stradale nei tratti promiscui è piuttosto stretto. La convivenza tra tram e bici sarà tutta da valutare, una volta partite le due linee del tram. È a Torino e Firenze che Bologna si è rivolta per capire la frequenza degli incidenti. « Anche loro, dopo l’apertura dei tratti promiscui, i primi giorni hanno registrato dei casi, poi è tutto rientrato e questo ci conforta » , chiude l’assessore.
fonte: Repubblica