Gli autovelox approvati dal ministero dei Trasporti dopo il 2017 – quindi tutti quelli di Bologna – sono omologati di ufficio. È la novità contenuta dall’ultimo decreto del Mit, che potrebbe entrare in vigore già da luglio, mettendo fine alla lunga e intricatissima battaglia legale sugli autovelox, che ha portato migliaia di ricorsi anche qui. Alcuni dei quali vinti dai cittadini.

«I nostri autovelox sono tutti in regola, perché sono tutti approvati dopo quella data – replica l’assessore alla mobilità Michele Campaniello dopodiché il governo con questo decreto ci ha messo una pezza: avevano appena rifatto il codice della strada, avrebbero potuto sistemare questa faccenda molto più facilmente in quella sede. È stata una precisa scelta politica » . L’amministrazione, che ha perso già diversi ricorsi davanti ai giudici di pace, si dice quindi pronta a combattere. « Andiamo avanti, sicuramente impugneremo » , annuncia Campaniello. Esclusi i ricorsi nei quali l’amministrazione non si è neanche costituita, probabilmente: « I ricorsi sono stati migliaia e non riuscivamo materialmente a costituirci in tutti i provvedimenti, alcuni sono sfuggiti » , la replica dell’assessore.

Secondo il decreto, alcuni tipi di autovelox potranno essere messi a norma inviando al ministero la documentazione che certifichi che il proprio macchinario rispetta i nuovi standard, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto. Mentre gli autovelox più datati dovranno essere spenti. Caso che non sembrerebbe però riguardare Bologna.

« Avevamo chiesto con forza che si procedesse velocemente ad approvare anche questo importante decreto – commenta il presidente dell’Asaps, l’Associazione degli amici e sostenitori della polizia stradale, Giordano Biserni – Finalmente si farà chiarezza, e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato ì misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate. In troppi incidenti la velocità è stata causa di morti e feriti. Auspichiamo che torni una ‘ pace’ tra gli automobilisti e chi controlla il rispetto delle regole».

fonte: Repubblica