Nel 2024 gli autovelox hanno prodotto oltre 200mila multe da parte della polizia municipale in città. In attesa del via libera all’apparecchio installato in viale Sabena e ancora spento, ad oggi sono sei gli autovelox fissi in città: ci sono i due “storici” di via Stalingrado e viale Panzacchi e i quattro nuovi posizionati su viale Togliatti, viale Berti Pichat, viale Lenin e viale Cavina.

Le note più dolenti arrivano dall’apparecchio installato in viale Togliatti:dal 17 giugno, giorno della sua accensione, al 31 dicembre sono state 92.623 le infrazioni rilevate. Visto che il velox ha funzionato per 198 giorni si parla di 468 multe al giorno e di oltre 19 ogni ora.
Passando a viale Cavina i numeri quasi si dimezzano ma restano comunque impressionanti: dall’ 1 luglio al 31 dicembre dello scorso anno sono state 55.609 le multe registrate, al ritmo di 302 al giorno e di quasi 13 all’ora. In viale Lenin, dal 5 giugno, gli automobilisti sono risultati indisciplinati 21.847 volte: nei 210 giorni di accensione, dunque, i velox hanno lavorato al ritmo di 104 multe al giorno, pari a poco più di 4 all’ora.

In viale Berti Pichat le cose sono andate decisamente meglio con “sole” 4.484 infrazioni rilevate dall’ 1 maggio scorso. Ad aumentare lo stupore concorrono anche i numeri degli autovelox “ storici”,che nel corso dell’anno hanno continuato a multare a buoni ritmi: via Stalingrado in tutto il 2024 ha totalizzato 56.411 multe, con una media di oltre 154 al giorno; mentre viale Panzacchi si è fermato a 11.362, pari a 31 circa nell’arco delle ventiquattr’ore.

La tipologia di sanzioni varia a seconda di quanto si sfora rispetto ai limiti di velocità: lo scorso anno in caso di superamento al di sotto dei 10 km/h la multa si calcolava tra i 42 e i 173 euro; tra i 10 e i 40 km/h risultava compresa tra i 173 e i 695 euro; fra i 40 e i 60 km/h la sanzione amministrativa prevista si modulava tra i 544 e i 2.174 euro; al di sopra di quella soglia poteva partire da 847 e arrivare fino a 3.389 euro.

I problemi per chi non rispetta il limite di velocità coincidono anche con il numero di punti della patente che vengono sottratti: se lo sforamento fino a 10 km/ h non prevedeva penalizzazioni, dai 10 ai 40 km/h si scontavano 3 punti, mentre da 40 a 60 km/ h erano 6. Sopra queste soglie, al decurtamento dei punti ( 10) si aggiungeva anche la sospensione diretta della patente da 6 mesi a un anno. Tutto questo accadeva con il vecchio codice della strada, ora con l’inasprimento delle sanzioni voluto dal governo anche le multe rilevate con l’autovelox hanno subito una ulteriore impennata, a cui si aggiunge un nuovo motivo di preoccupazione per i “furbetti” o i disattenti: se l’infrazione viene compiuta due volte in un anno all’interno di un centro abitato scatta la sospensione per un periodo compreso tra i 15 e i 30 giorni.

Per questi motivi nelle ultime settimane si sono accesi i riflettori sulla regolarità degli apparecchi, con la pioggia di ricorsi che stanno arrivando ai giudici di pace. Ora però il Comune di Bologna ha deciso di appellarsi ai ricorsi accolti dai magistrati, sperando che il governo faccia chiarezza sulle procedure di omologazione degli occhi elettronici sulle strade.

fonte: Repubblica