Una decina di giorni al primo compleanno della Città 30: il prossimo 16 gennaio sarà esattamente un anno da quando Bologna ha deciso di rallentare, portando limiti e sanzioni sulla quasi totalità delle strade urbane a 30 chilometri orari. Un provvedimento fortemente voluto dall’amministrazione e da molti comitati attivi per la sicurezza stradale che non hanno mai messo in dubbio la bontà del progetto e i risultati ottenuti e ancora raggiungibili, ma altrettanto contestato da associazioni di categoria, autisti, semplici cittadini. In attesa dei dati definitivi dei primi dodici mesi, quel che si può dire — stando anche ai numeri sull’incidentalità del primo semestre — è che un calo degli incidenti, dei feriti e dei morti c’è stato.

E’ questo l’argomento principale dell’intervista del Corriere.it al neo assessore alla mobilità Michele Campaniello.ampaniello, smentita dagli stessi dati.

«Stiamo andando nella direzione giusta, quindi si continuerà su questa strada. È cambiato l’assessore, ma la linea resterà la stessa. A breve diffonderemo i nuovi dati annuali, ma già ora si può dire come alcuni obiettivi siano stati raggiunti: la velocità media è calata, ma soprattutto è calato il numero degli incidenti mortali e quelli con sinistri con menomazioni importanti. Io mi affido ai numeri, che guardano l’arco della giornata nella sua interezza e che al momento dicono che la velocità media in città è calata. Al di là delle percezioni, stiamo rilevando che la velocità media è diminuita, anche in alcune direttrici dove un tempo si avevano picchi molto elevati. Ora gli automobilisti viaggiano in maniera più disciplinata. Questo non vuol dire che non ci siano gli indisciplinati, ma il numero di persone rispettose sono in numero maggiore. A breve forniremo anche i dati sui controlli, così da fare un’analisi oggettiva sul lavoro di verifica e di controllo effettuato. Nel corso del 2025 verranno effettuati altri interventi di mitigazione, in continuità con quanto già avviato. Noi puntiamo a fluidificare il traffico e non a bloccarlo. Sulle strade che rimangono a 50 all’ora dovremo fare in modo di far rispettare il limite, perché sono anche le arterie con più incidenti e con velocità eccessive».