Chiudere alcune strade al traffico per permettere a bambini e ragazzi di entrare e uscire da scuola in sicurezza. Rendendole off limits, bloccando momentaneamente l’accesso alle auto o creando delle isole pedonali mantenendo, seppur distante, il passaggio dei mezzi.
Palazzo Vecchio punta sulle strade scolastiche, con l’idea di sperimentarle in maniera più corposa nel prossimo anno scolastico. Sulla scia di quanto accade già altrove, in Italia e in Europa. L’assessore alla mobilità e alla sicurezza, Andrea Giorgio, con l’assessora all’educazione, Benedetta Albanese, ha incontrato nei giorni scorsi i presidenti di quartiere: ognuno di loro ora dovrà fare una ricognizione sugli edifici scolastici, e le relative strade, della propria zona, poi proporne almeno un paio per la sperimentazione. Passeranno al vaglio della direzione mobilità con l’obiettivo di arrivare, nei prossimi mesi, ad almeno una decina di vie che faccia da test. Il come dipenderà dalla conformazione della strada stessa. Alcune potrebbero essere rese pedonali in maniera permanente, altre nelle finestre di entrata e uscita delle classi ( apponendo cartelli di divieto di accesso e avvalendosi di volontari), sulla falsariga di quanto accade, ad esempio, in via della Chiesa in Oltrarno, dove negli anni passati è stato allargato il marciapiede, creata un’area pedonale e lasciata una carreggiata da cui non si può transitare ( residenti esclusi) quando gli studenti entrano o escono. La terza ipotesi, adatta perlopiù a strade ampie, è quella di creare delle isole pedonali ben distanziate dalla carreggiata.
« Le strade e le piazze scolastiche sono realtà in tante città e strumenti importantissimi per la sicurezza dei bambini — spiegano Giorgio e Albanese — . Permettono l’arrivo e l’uscita in serenità davanti alle scuole dove, in quelle fasce orarie, i mezzi a motore non possono circolare oppure trasformano lo spazio in modo permanente perché quello che era un parcheggio disordinato davanti alla scuola diventa uno spazio di socialità e gioco. Stiamo lavorando coi quartieri — continuano — per realizzare sperimentazioni in diverse strade e piazze nei prossimi mesi, anche assieme alle scuole e ai comitati dei genitori. Vogliamo difendere i più piccoli e lavorare per una cultura diversa della mobilità».
Nei giorni scorsi anche il Q1 ha approvato una mozione con l’obiettivo di avviare almeno 2 progetti pilota nel quartiere. « C’è molta sensibilità su questo da parte dei genitori. Ci sono scuole — spiega il presidente del Q1 Mirco Rufilli — come la Rossini dove potrebbero esser create isole pedonali, altre che sono in strade strette, come via Maffia, che potrebbero esser chiuse al traffico, anche temporaneamente » .
In parallelo l’idea di Palazzo Vecchio è di rilanciare i piedibus, con cui adulti volontari accompagnano a piedi a scuola i ragazzi. Una modalità già consolidata in città come Milano e Bologna. Qua ci sono alcune realtà, ad esempio alle scuole Montagnola e Niccolini nel Q4: i genitori che li organizzano hanno promosso, nei giorni scorsi, l’adesione delle scuole alla giornata europea delle strade scolastiche. Per l’occasione sperimentata la chiusura delle vie davanti gli edifici: off limits 8- 8.30 e dalle 16.15 e 17.15, per permettere l’ingresso dei bambini e la loro uscita, con un po’ di tempo anche dedicato a iniziative e giochi.
fonte: Repubblica