«Bisognerebbe individuare quanto prima gli orari definitivi di apertura e chiusura delle scuole, per armonizzare il servizio in maniera efficace. Inoltre, se tutti aprono alle 8,30, è difficile portare tutti alle 8,30 in dieci punti differenti. Ma ci stiamo lavorando con enti e scuole» . E’ l’appello lanciato da Gianni Bechelli, presidente di Autolinee Toscane.

Ma la strada sembra decisamente in salita.

«Favorevoli a confrontarci e cercare soluzioni, ma non ci sono molti margini per diversificare l’orario di ingresso a scuola » . Aperti al dialogo, quanto realisticamente pragmatici. Così i dirigenti delle scuole superiori di Firenze hanno accolto la richieste di Gianni Bechelli, presidente di Autolinee Toscane, di “ accelerare” gli orari definitivi di entrata e uscita dalle lezioni e variare le tempistiche di ingresso, per migliorare il servizio.

«Siamo sempre disponibili al confronto – spiega Maria Maddalena Erman, preside del liceo Pascoli dove le lezioni iniziano alle 8 e finiscono alle 13 o alle 14 – se può essere utile a migliorare il servizio. Noi abbiamo avuto modo di segnalare alcune criticità, come il numero ridotto di linee di sabato, quando entrano in classe alle 9, per chi viene dal Mugello e dal Valdarno».

«Comprendo che sia complesso portare tutti i ragazzi alla stessa ora – commenta Ludovico Arte, preside dell’Itt Marco Polo – ma non credo che l’organizzazione del calendario scolastico impatti così tanto. Non sarebbe un problema dare un contributo alla discussione, se richiesto. Ma già ora a scuola accogliamo alcuni ragazzi che arrivano alle 7.30».

Maria Centonze ricorda che al “ Peano” gli orari sono gli stessi da nove anni (ingresso alle 8, uscita alle 13, 14 o 15). E che, comunque, specie per alcuni casi come quello degli studenti provenienti da Greve in Chianti, vengono concesso permessi di entrata in ritardo o uscita in anticipo « per favorire l’uso del mezzo pubblico » .

Stesso discorso al Galilei: «Normale che a chi arriva dal Mugello sia garantita un minimo di flessibilità » commenta Alessandro Giorni, poco possibilista sulle richieste del presidente di At.Come Annalisa Savino, dirigente dello scientifico Da Vinci, dove le lezioni iniziano alle 8.10: « Ci sono pochi margini, perché l’apprendimento avviene di mattina, in orari abbastanza strutturati e consolidati » .

L’alto tasso di pendolarismo ha chiamato il “Sassetti-Peruzzi” a fare salti mortali per definire il puzzle: « Abbiamo studenti che arrivano da Prato come da Rignano sull’Arno – commenta il preside Osvaldo Di Cuffa – e abbiamo già ottimizzato gli orari. Dal punto di vista pratico vedo pochi margini. Ma siamo aperti a dare un contributo alla discussione».

Soprattutto se si può andare incontro agli studenti: «Credo che individuare criticità e proposte tocchi agli organi competenti – aggiunge Francesco Ramalli del “Calamandrei” di Sesto Fiorentino – ma le migliorie devono sempre essere nell’interesse dell’utenza » .

Il tema dei trasporti èparticolarmente sentito in Mugello, che lo scorso anno è stato segnato da qualche difficoltà per il blocco del Giorgo, a Scarperia. Il nuovo dirigente del Giotto- Ulivi, Marco Menicatti, apre al dialogo: « Siamo disponibili a parlare di trasporti e orari: per avere quelli definitivi, in genere, basta chiedere. Noi chiediamo che il servizio sia adeguato al costo esorbitante degli abbonamenti e qui nell’ultimo anno le criticità sono state notevoli » .

Fonte: Repubblica