Pugno duro, denunce e controlli per beccare i “ furbetti della scatola nera”, garantisce Palazzo Vecchio. Cioè i bus turistici che staccano il dispositivo per il tracciamento “ Obu” e così evadono il pagamento del permesso, truffando le casse comunali. Le pattuglie dei vigili già oggi stanno prestando particolare attenzione al fenomeno, che è stato segnalato agli uffici anche da Anav, cioè l’associazione di categoria del trasporto di linea privato, come.

«Fenomeno odioso, stiamo verificando e approfondendo» dice la sindaca Sara Funaro.Ribadendo però che un’unica arma risolutiva può esserci contro i bus turistici che sgarrano: « Lo scudo verde. Chiediamo al ministero di darci al più presto l’autorizzazione per attivare le telecamere d’ingresso alla città. A quel punto non si scappa più. Li inchiodiamo tutti».

Del resto che il fenomeno dei “ bus fantasma” che circolano senza permesso e truffano il Comune esista non lo nega nessuno. « Non è un comportamento generalizzato, ma confermo che la pratica di staccare l’Obu è adottata da alcuni autisti. Un triplice problema: di cassa per il Comune di Firenze, di mancata gestione dei flussi turistici e di concorrenza sleale. Staccando le scatole nere è possibile infatti non pagare il permesso di ingresso che per un bus turistico euro 6 varia da 230 a 300 euro. Un risparmio che abbatte il costo medio giornaliero di un bus di circa il 25- 35% ».

Fonte: Repubblica