Tramontata l’ipotesi della variante per il tratto finale della tramvia Leopolda-Le Piagge- Campi Bisenzio, a più di un anno dall’annuncio del sindaco di Campi Andrea Tagliaferri, che spostava il capolinea, si torna al tracciato originario, quello che prevede l’arrivo della T4.2 in piazza Aldo Moro.

Alla vigilia della conferenza dei servizi, tenutasi ieri, la Regione ha messo nero su bianco la sua posizione, identificando nel capolinea di piazza Aldo Moro la « soluzione che meglio persegue l’obiettivo strategico per il trasporto pubblico nel territorio della città metropolitana di Firenze, in quanto di minor impatto sul traffico veicolare e con una migliore regolarità dell’esercizio, nonché di un minor costo di realizzazione e gestione, e di tempi di esecuzione minori rispetto alla variante con percorso in via San Giusto».

Troppe le contrindicazioni da affrontare con la variante, a partire dal reperimento delle risorse aggiuntive, stimate intorno ai 5 milioni, fino all’allungamento dei tempi di realizzazione dell’opera, tre mesi in più rispetto al progetto originario. Troppi per i tempi del Pnrr che fissano al 2026 il termine dei lavori.

L’accordo prevede una realizzazione per lotti funzionali: si partirà con il primo tratto Piagge – Palagetta, per poi proseguire con il lotto conclusivo che porterà il capolinea nel centro di Campi Bisenzio, in piazza Aldo Moro. Soluzione accolta anche dal sindaco Tagliaferri che durante la conferenza dei servizi ufficializza il passo indietro: «Alla luce delle decisioni assunte dalla Regione – afferma – prendiamo atto del quadro complessivo. Entrambe le soluzioni progettuali erano tecnicamente approvabili. Tuttavia nello scegliere questa soluzione si risponde alla necessità condivisa di avviare velocemente i lavori. La suddivisione in lotti ci consente di partire subito con la realizzazione del primo tratto, continuando intanto a lavorare con attenzione sul segmento finale. Ho sostenuto con convinzione la necessità di tutelare le aree verdi e il passaggio tra le scuole, ritenendo questa scelta più coerente con le esigenze del territorio. Scelta sulla quale oggi ci è stato chiesto di tornare indietro».

fonte: Repubblica