Questo nuovo codice della strada non migliorerà la sicurezza stradale, anzi la peggiorerà, favorendo più di prima la circolazione automobilistica». Stefano Guarnieri ha perso suo figlio Lorenzo, allora 17enne, nella notte del 2 giugno 2010 a Firenze, investito e ucciso da un uomo che guidava sotto effetto di alcool e droga. Da allora ha dato vita all’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus, in prima linea nella prevenzione e nella sicurezza stradale, partecipando, tra le altre cose, alla stesura della legge sull’omicidio stradale del 2016 o in accordo con Palazzo Vecchio al piano strategico per la sicurezza stradale tra il 2011 e il 2020.

Insieme ad altre 22 associazioni di familiari delle vittime di violenza stradale in questi mesi ha partecipato ad audizioni con i parlamentari, indicando varie problematiche da risolvere per evitare morti e incidenti.

Ma nel disegno di legge che verrà oggi discusso in Senato, dopo l’approvazione alla Camera, non ha trovato accolta nessuna proposta: « Non si dica che questo nuovo codice della strada sia concordato con le associazioni di familiari delle vittime perché nessuna delle nostre istanze è stata presa in considerazione. C’è un fronte compatto di più di 20 associazioni che non è d’accordo col testo e possiamo dire che più che migliorare la sicurezza stradale questo codice sfavorirà chi veramente è vulnerabile come i pedoni e i ciclisti», commenta Guarnieri.

Il riferimento va alla decisione di limitare le aree pedonali e ciclabili, ma anche le zone 30 e gli stessi autovelox: «Togliendo la possibilità di creare ztl, aree pedonali o ciclabili si rafforza il potere di chi circola in auto, ma allo stesso tempo non torna nemmeno l’impianto architettato per ridurre la velocità. Non si possono più fare città interamente a 30 all’ora, come previsto a Bologna, ma le zone 30 saranno localizzate solo in alcune posizioni, e si ridurrà anche il numero degli autovelox in ambito urbano, strumento utile per limitare la velocità. Gli autovelox poi non potranno valutare le velocità inferiori ai 50km/ h » .

Nebuloso per Guarnieri è anche il provvedimento di sospensione breve della patente, dai 7 ai 15 giorni per chi commette infrazioni alla guida: « Per quanto potenzialmente giusta questa sospensione breve della patente scatterà solo per chi ha meno di 20 punti. E numeri alla mano in Italia solo il 2% degli automobilisti ha meno di 20 punti sulla patente. Quanto alle infrazioni da uso del telefono, scatteranno solo se l’autista sarà colto in fragrante. Mancano strumenti, come telecamere, che possono controllare da remoto l’uso del cellulare alla guida e quindi un’infrazione continuativa». E poi c’è il tema degli investimenti su sicurezza e mobilità sostenibile: « Non ci sono investimenti, anzi. Dal Piano nazionale si parlava di più di un miliardo in 5 anni, ma dalla manovra finanziaria si evince che saranno tolti 154 milioni destinati alla sicurezza stradale».

fonte: Repubblica