Incentivi e bonus per chi usa mezzi ecologici per raggiungere il luogo di lavoro. È uno degli obiettivi del protocollo d’intesa firmato a Palazzo Vecchio dagli assessori all’ambiente e alla mobilità Andrea Giorgio e Stefano Giorgetti con i rappresentanti di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, in cui, tra le altre cose, si ribadisce la necessità di completare le infrastrutture sostenibili per servire con i trasporti pubblici le aree industriali. E, ancora, aumentare gli stalli sicuri per chi viaggia su due ruote (custoditi o videosorvegliati), garantire accessi in sicurezza a chi utilizza il mezzo pubblico, rafforzare il ruolo del Mobility manager aziendale.

Il Comune si è già mosso con incentivi alla mobilità collettiva con il Bonus tpl per l’acquisto dell’abbonamento annuale e ha lanciato il progetto ‘Pedala, Firenze ti premia’ che premia chi usa la due ruote. L’obiettivo è spingere ulteriormente in questa direzione. E così, in aggiunta e ad integrazione dei bonus già previsti ai vari livelli istituzionali, e aziende, mediante convenzioni con i gestori del trasporto pubblico, potrebbero incentivare l’acquisto di abbonamenti a tariffa agevolata e con eventuale rateizzazione in busta paga o rimborso effettuato mediante accordi anche di incentivazione stipulati nella contrattazione di secondo livello.

Dove invece non risulta possibile l’utilizzo del mezzo pubblico o della mobilità dolce si propone di incentivare alla condivisione del mezzo privato attraverso progetti di car pooling. Questo può avvenire attraverso la creazione di app o spazi intranet aziendali per la condivisione del viaggio o incentivi diretti attraverso specifiche facilitazioni (ad esempio parcheggi interni riservati per i dipendenti che condividono l’auto).

Nel protocollo viene ribadita la necessità di completare le infrastrutture sostenibili per servire con i trasporti pubblici le aree industriali (come il prolungamento della tramvia verso area industriale Scandicci o la soluzione Aeroporto-Pecci proposta dalla Regione) e nella fase transitoria, anche nell’ottica di far crescere la domanda verso le nuove infrastrutture, è stato concordato di verificare l’opportunità di concordare con Autolinee Toscana specifiche corse, modello navetta, per collegare il tratto residuo tra il servizio già presente e l’area industriale, aggregando i fabbisogni di più aziende.

Si parla inoltre di estendere le piste ciclabili per servire al meglio le aree industriali favorendo anche la multimodalità con treno e tramvia mediante la diffusione di velostazioni, auspicando, con specifiche convenzioni, di sostenere l’accesso dei dipendenti ai servizi di bike sharing o di bikebox. Dove possibile, all’interno o nei pressi della sede aziendale, si preveda un numero adeguato di stalli custoditi o videosorvegliati con la possibilità di ricarica per e-bike o monopattini. E per aumentare la sicurezza, garantire adeguata illuminazione, pensiline alle fermate, strisce pedonali, deceleratori di velocità.

Infine si propone di rafforzare il ruolo del Mobility manager aziendale anche attraverso la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali unitarie e valutando l’opportunità di individuare una figura di raccordo all’interno di siti produttivi che di fatto condividono spazi e medesime esigenze, per sperimentare “Piani degli spostamenti casa-lavoro” di sito e per provare a realizzare, su questo ambito e come descritto nei punti sopracitati, una strumentazione valevole per l’intero sito su tutte queste materie inerenti alla mobilità sostenibile per gli spostamenti casa-lavoro.

“L’attenzione agli spostamenti casa-lavoro non solo genera benefici per l’ambiente, ma anche per le lavoratrici e i lavoratori e per le aziende: comfort del viaggio, tempi e costi inferiori, maggior puntualità e produttività sul lavoro – dichiara l’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio – Ma soprattutto soluzioni sostenibili nei tragitti casa-lavoro potrebbero ridurre significativamente il rischio di infortuni in itinere, che sono oltre il 16% degli infortuni sul lavoro”.

L’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti ricorda che “le infrastrutture di Firenze e dell’area metropolitana sono in una fase di transizione verso soluzioni maggiormente sostenibili, nei prossimi anni vedremo il completamento della rete tramviaria e della ciclopolitana, l’introduzione di hub scambiatori per consentire la multimodalità e l’implementazione dei treni locali con funzione di metropolitana di superficie da tutte le direttrici della città metropolitana, a seguito della realizzazione del passante dell’alta velocità, della stazione AV, e la liberazione dei binari di superficie. Già oggi però possiamo fare molto per rendere la mobilità più ecologica, a beneficio della salute e anche della fluidificazione del traffico”.

Sul fronte sindacale Ilaria Lani della Cgil, Giovanni Ronchi della Cisl e Leonardo Mugnaini della Uil spiegano che “questo patto può darci strumenti importanti nel rafforzare e incentivare la mobilità sostenibile nei tragitti casa-lavoro e in particolare nelle aree industriali, mediante il pieno coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori e dando su queste materie, per la prima volta, un ruolo alle rappresentanze sindacali nella contrattazione aziendale e di sito”.

Infine per Paolo Sorrentino, vicepresidente Confindustria Toscana Centro e Costa il protocollo, “è sicuramente un passo avanti per una mobilità più sostenibile, bisognerà lavorare adesso in primo luogo per migliorare l’attuale trasporto pubblico locale e successivamente comprendere dove è necessario incrementare ulteriori linee di Tpl e, dove è ancora possibile operare per facilitare ancora una mobilità maggiormente green”.

fonte: Firenze today