In agosto sulle strade di Firenze sono state immatricolate appena 34 auto a batteria. Mentre negli ultimi sei mesi, la percentuale delle immatricolazioni è stata di 4,3%, pari a 14 auto in meno nello stesso periodo del 2023. Una battuta d’arresto per un settore che nel 2021 marciava almeno a una media di 26 immatricolazioni al mese. II tutto in un semestre dove comunque Firenze ha immesso sul mercato 885 auto in più del 2023. I numeri dell’elettrico sono inferiori soltanto a quelli del diesel che, ancora una volta, si dimostra il vero sconfitto con appena il 12,6% delle immatricolazioni in sei mesi, tre punti percentuali in meno rispetto al 2023.

Cifre che, in valore assoluto, sono pari a circa 689 auto per quest’anno. È proprio il diesel a pagare il prezzo più alto a causa di norme anti-smog sempre più stringenti. Come quelle del Comune che, dopo la procedura di infrazione Ue, legata all’impennata di biossido di azoto sui viali, ha stretto le maglie sui viali con i motori a gasolio da Euro 0 a Euro 5 immatricolati fino al 2015, banditi sui viali dalle 8.30 alle 18.30.

II crollo sul gasolio è stato verticale, anche rispetto al 2019 quando il mercato non era ancora stato contagiato dall’effetto pandemia che nel 2020 ha chiuso i rubinetti alle immatricolazioni. Nell’anno prima del Covid i diesel nuovi infornati sulle strade cittadine erano infatti 5.650, diventati poi 2.036 con un calo del 50% nel 2022 fino ai 1.819 dell’anno scorso. Più di 3.800 veicoli bruciati in 5 anni.

E’ alta la domanda di macchine full hybrid o mild-hybrid, libere in tutti e due i casi dalla sosta alle colonnine di ricarica, ma legate al pieno di verde. A parlare sono i numeri del Pra, il pubblico registro automobilistico. Da aprile a oggi le ibride si aggiudicano il titolo di auto più acquistate dai fiorentini con 2.655 veicoli immatricolati: in pratica il 48% di tutto il parco auto uscito in strada in città nello stesso periodo, quasi 600 in più rispetto al 2023. Una crescita costante che erode preferenze al diesel, all’elettrico, ma anche al motore termico a benzina. Lo stesso che, nonostante tutto cresce di quasi mezzo punto percentuale nel report semestrale,passando dal 33,7% del 2023 al 34,2% delle immatricolazioni nel 2024. La crescita dell’ibrido comunque tira dritto nonostante sia la Regione che il Comune non abbiamo messo in campo politiche premianti sul fronte di permessi e tassazione.

fonte: La Nazione