Negli ultimi venti anni Firenze ha rivoluzionato il sistema di trasporto pubblico. In particolare, in questi anni è andata avanti la progressiva estensione del servizio di trasporto pubblico su ferro, la rete tranviaria fiorentina, le cui basi erano state gettate negli anni novanta e che ha iniziato a vedere la luce con l’inaugurazione e l’inizio del servizio della linea 1 il 14 febbraio 2010, successivamente sono entrati in funzione altri ampliamenti (completamento della linea 1 e linea 2) e sono in corso i lavori per la variante verso Piazza San Marco e poi inizieranno i lavori per le linee 3 e 4, verso i quadranti nord-ovest e sud-est della città.

Vediamo i dati dei viaggiatori trasportati in questi anni, che risultavano in continuo incremento fino al 2019. Poi c’è stata la pausa determinata dalla pandemia Covid-19 che ha prodotto una generale riduzione dei passeggeri del trasporto pubblico. L’anno appena passato ha visto una ripresa piena, con un dato consuntivo che supera quello del 2019. Nel 2009, anno precedente all’inizio del servizio della prima linea tranviaria il numero complessivo di viaggiatori del trasporto pubblico interamente su gomma era stato di 85,6 milioni. Nel 2019 erano stati invece 112,4 milioni con un incremento di oltre il 30%.

Per capire il cambiamento prodotto dalla tranvia a Firenze basti considerare che la linea 1 fino al luglio 2018 copriva il percorso Stazione Santa Maria Novella – Scandicci e, nel 2017, aveva raggiunto i 14 milioni di viaggiatori, mentre le linee di autobus che un tempo coprivano gli stessi collegamenti trasportavano circa 1 milione di persone l’anno.

Evidentemente un trasporto pubblico che assicura elevati livelli di regolarità del servizio, una buona rapidità nei collegamenti, una discreta comodità a bordo ed anche una intensità di servizio notevole, avendo una frequenza che varia fra i 4′ nell’ora di punta per arrivare ad un massimo di 12′ nelle ore notturne, ha tutti i principali requisiti che un utente richiede per poter usufruire del trasporto pubblico, che diventa così una alternativa vera e possibile, non inquinante, al trasporto privato.

 

L’indicatore che viene utilizzato per misurare la quantità di offerta di trasporto pubblico è il posti/km. Si tratta del numero di chilometri (a porte aperte, cioè con la possibilità di salire e scendere da parte dei passeggeri – vanno quindi depurati dalle cosiddette corse a vuoto effettuate dagli autobus per entrare in servizio provenienti dai depositi) effettuati dai mezzi (autobus, tram, ecc.) per la capienza di passeggeri di tali mezzi. Complessivamente nel 2009 - ultimo anno di trasporto pubblico solo su gomma - l'offerta era stata di 2.368,5 milioni. Nel 2019 è stata di 2.509,9 milioni, per il 25,6% assicurato dalla tranvia, ed un incemento complessivo dell'offerta di trasporto pubblico del 6%, in un periodo in cui in molte città invece questa è diminuita anche sensibilmente per la riduzione dei finanziamenti statali (Fondo Nazionale Trasporti).