Per gli autovelox « c’è piena omogeneità tra omologazione e approvazione». A dirlo un parere dell’Avvocatura di Stato del 18 dicembre scorso, finito in una circolare che il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le Prefetture d’Italia pochi giorni fa. Segnando così un nuovo capitolo nella diatriba sulle multe per eccesso di velocità. Un caso esploso nei mesi scorsi in tutta Italia, e pure a Firenze, quando la Cassazione sancì, con alcune sentenze, che le due cose non fossero uguali, e che quindi le multe prese con autovelox non omologati non fossero valide.
Alcuni Comuni decisero di sospendere il funzionamento dei dispositivi; a Firenze, ad esempio, rimasero invece attivi perché, spiegò l’allora assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, « per l’omologazione servivano decreti attuativi mai emessi».
Pochi giorni fa, però, ecco la circolare. In cui si ricordano sì le sentenze della Cassazione ma si spiega pure alle amministrazioni come ricorrere in giudizio, cioè presentando documenti « non esaminati dalla Corte » , ossia quelli che approvano l’autovelox ed «eventuali decreti di omologazione di strumenti, altri e diversi da quelli volti a verificare il superamento dei limiti di velocità » tenendo conto, appunto, del parere dell’Avvocatura che equipara omologazione ad approvazione.
Le Prefetture, dunque, da ora in poi, potrebbero non archiviare più i ricorsi. Ma non è tutto risolto. Niente vieta, infatti, a chi ha ricevuto la multa di rivolgersi a un giudice, che potrebbe tener fede delle sentenze della Cassazione. «Il rischio c’è» ammette il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri, che parla di una situazione che fin qui è sembrata ad « arlecchino impazzito » .
Anci sta dialogando col ministero, come previsto pure dalla circolare che istituisce un tavolo, al Ministero dei trasporti, con Viminale e Ministero delle Imprese. «Mi auspico che arrivi il prima possibile un atto o un decreto dal Ministero che faccia chiarezza sotto tutti i punti di vista. La circolare dà un supporto alle amministrazioni ma non basta » continua Gheri. Ci sono diverse ipotesi: il Ministero potrebbe decidere, appunto, di metter sullo stesso piano le procedure, oppure potrebbe anche stabilire che si ritengono omologati gli autovelox installati solo dopo una certa data in poi ( un’ipotesi potrebbe esser quella del 2017). Se così non fosse, e decidesse che tutti devono essere omologati, sarebbero da cambiare. Con una valanga di spese per i Comuni. Che già rischiano di perdere milioni per tutte le multe comminate dai dispositivi solo approvati.
Fonte: Repubblica