Dopo due anni di cantieri la linea della tranvia che collegherà la Fortezza da Basso a piazza San Marco e via Lamarmora, è praticamente conclusa.

Tram Spa, che in queste settimane sta ultimando gli interventi sulla linea di contatto, sull’elettrificazione e sui sistemi di comunicazione, dovrebbe, in accordo con Palazzo Vecchio, dare il via alle prove di sistema – per verificare che lungo i 2,5 chilometri di tragitto di Sirio tutto vada per il verso giusto – che a questo punto potrebbero tenersi tra il 15 e il 20 ottobre. Una volta, poi, che il direttore dei lavori avrà cerificato che tutte le prove saranno terminate allora entrerà in scena la commissione ministeriale – già nominata da tempo dal MIT – che autorizzerà il pre-esercizio (che dovrebbe avere una durata di un mese e mezzo), propedeutico alla partenza vera e propria di Sirio con a bordo i passeggeri.

II che dovrebbe avvenire nella prima decade di dicembre (saranno la sindaca Sara Funaro e l’assessore Andrea Giorgio a fissare la data dell’inaugurazione della Vacs, che dovrebbe essere subito dopo l’Immacolata).

La Variante centro storico avrà come capolinea sia l’aeroporto che San Marco, piazza dell’Unità, invece, verrà predisposta per essere un punto di passaggio e non più di partenza e arrivo. I convogli della T2, per circolare lungo il tracciato, avranno ancora bisogno di pali (quelli a batteria li vedremo per la 3.2.1, Libertà-Bagno a Ripoli), ma nella maggior parte del percorso Sirio utilizzerà le catenarie , ovvero i pantografi posti sul tetto.

Sei le fermate della Vacs – Lavagnini/Matulli, Poliziano, Parterre, Cavour, San Marco, La Marmora – e si collegherà, attraverso i binari, a viale Matteotti. II binario di andata verso il centro storico scende lungo Via Cavour fino a Piazza San Marco, poi risale lungo Via La Pira e Via La Marmora, fino a raggiungere di nuovo Viale Matteotti dove ritrova la sede a doppio binario.

II costo della nuona linea sarebbe dovuto essere di circa 53 milioni di euro, ma la guerra in Ucraina e l’aumento dei costi delle materie prime hanno fatto alzare, e non di poco, la spesa.

Per questo, Tram Spa ha chiesto al Comune 18 milioni in più che potrebbero arrivare, nelle prossime settimane, a 20. La controversia, dopo che il Tar ha decretato la propria incompetenza in materia, è finita davanti al Consiglio superiore dei Lavori pubblici che sta acquisendo carte e memorie per poi prendere una decisione.

fonte: La Nazione