Lo scudo verde da martedì 1° aprile sarà attivo con circa 80 porte telematiche che delimitano il 66% del centro abitato, per un perimetro di 50 chilometri. In questo modo saranno individuate le auto a benzina euro 0 e a diesel euro 0 e 1 che già non potevano circolare.

Il professor Adriano Alessandrini, docente di trasporti all’università d’ingegneria di Firenze, affronta la questione a pochi giorni dall’accensione dei varchi.

«Dal punto di vista ambientale, l’effetto sarà immediato. Basti pensare che un solo veicolo euro 0 o euro 1 inquina come dieci veicoli euro 4. Certo, il numero di mezzi con categoria 0 o 1 non è altissimo, ma ci si può comunque aspettare un beneficio». [nel 2023 il 17% delle auto circolanti a Firenze avevano una classificazione Euro 3 o inferiore]

«Devo fare una premessa. Lo scudo verde è un provvedimento con un potenziale molto forte per la viabilità: a Roma, per le giornate ecologiche, si è arrivati a proibire la circolazione degli euro 6 a diesel e questo, giocoforza, risulta efficace nel decongestionare le strade. È una decisione politica che però rischia di essere ingiusta dal punto di vista sociale, poiché si decide di lasciare fuori dalla città una fascia di popolazione con reddito più basso e di conseguenza in possesso di veicoli di fattura meno recente.».

«Lo scudo verde è una misura che dà una fortissima spallata alla mobilità fiorentina, molto autocentrica. E, con il progetto delle future linee tramviarie che va avanti, rappresenta un’enorme opportunità di cambiare concettualmente il modo di spostarsi. Certo, come detto, è un tipo di miglioramento a discapito di persone meno abbienti. Chi è benestante ha mezzi nuovi, non viene toccato e può circolare in strade meno affollate».

«L’attuale scudo verde serve per far abituare le persone a un’idea di città diversa. Ma tocca pochi veicoli. In prospettiva, uno scudo verde più limitante darà i suoi risultati anche sul traffico. Nel 2026 le limitazioni saranno anche per i diesel euro 2. Nel 2027 per benzina euro 2 e diesel euro 3. In uno scenario futuro in cui le limitazioni arriveranno fino a euro 4 si potrebbe calcolare un risultato simile all’area C di Milano, a cui il provvedimento si ispira. Abbiamo fatto uno studio all’università sulle immatricolazioni attuali delle auto. Per gli automobilisti provenienti da Sesto Fiorentino, la riduzione di veicoli sarebbe del 35%. Per Bagno a Ripoli risulterebbe una diminuzione dell’ordine del 5%».

Fonte: Corriere.it