«Siamo contenti degli incentivi ma per i ciclisti fiorentini rimangono almeno due altri nodi importanti da risolvere, quello della sicurezza sulle strade e quello relativo ai furti delle biciclette » .

È il presidente di Firenze Ciclabile Tiziano Carducci a rilanciare nuove richieste per la mobilità cittadina a due ruote, raccogliendo quelle che sono le lamentele dei ciclisti: «Sullo sviluppo infrastrutturale della rete ciclabile negli ultimi cinque anni non possiamo dire niente, ma bisogna risolvere quella situazione di pericolosità che ogni ciclista sente ogni volta che si immette in determinate arterie della città » .

Le soluzioni partono direttamente dall’implementazione delle innovazioni previste dal codice della strada nel 2020, in particolare i sensi unici eccetto bici: «A Bologna questa misura che permette alle bici di poter transitare in due direzioni laddove per le macchine esiste un senso unico è stata utilizzata con successo. Non è soltanto un modo per liberalizzare il passaggio ma per ridurre l’insicurezza. Chiediamo di applicarla in strade secondarie, residenziali, magari in aree pedonali come Borgo La Croce, Lungarno Acciaioli, non sicuramente nelle arterie più trafficate», dice Carducci.

In alternativa si potrebbero creare strade a precedenza ciclabile, un’evoluzione delle zone 30 già diffuse in varie aree della città: « Alle. Cure, nelle traverse di Via Faentina e via Caracciolo, a Peretola o a Quaracchi, perfino nel centro storico mettere delle strade in cui le bici hanno precedenza sulle auto potrebbe essere un’ulteriore invito alla moderazione della velocità, rendendo le vie più sicure per tutti».

Vi è poi l’altro macro tema, quello dei furti. Pur non essendoci la tendenza a denunciare la sparizione della bici i dati raccolti confermano un numero alto di biciclette rubate: « Abbiamo tante segnalazioni di furti purtroppo.

Un primo passo per limitare il fenomeno è stato fatto intervenendo sulle rastrelliere. Quelle ad archetto che hanno sostituito le rastrelliere parapedonali danno più garanzie, ma non basta. Abbiamo pensato a soluzioni come le bike box o le velostazioni. I primi sono degli scatoloni che occupano solitamente lo spazio di un posto auto in cui poter inserire le bici. Possono essere fatti in maniera pubblica o privata, con la possibilità di apertura tramite una app. Le velostazioni invece possono contenere 50-100 bici tutte insieme e oltre che nelle stazioni ferroviarie possono essere costruite in zone densamente abitate, come per esempio a Novoli, sotto l’attraversamento tramviario in corrispondenza del centro San Donato».

Le proposte di Sara Funaro per la ciclabilità

La candidata del centrosinistra, Sara Funaro, disegna il suo piano: “ In corrispondenza delle fermate tramvia luoghi dove lasciare la due ruote e sconti sul bike sharing”

La grande novità delle velostazioni ad accesso controllato. Ma anche una rete diffusa di bike- box. Oltre a una maggiore interconnesione con il trasporto pubblico locale. Infine completamento della Bicipolitana e nuove tariffe per il bike sharing. La candidata sindaca del centrosinistra Sara Funaro presenta il suo piano per le biciclette, mezzo di cui va incentivato sempre di più l’utilizzo.

« Il percorso per rendere Firenze una città sempre più sostenibile — spiega Funaro — passa necessariamente attraverso la promozione e l’incentivazione dell’utilizzo della bicicletta. E noi vogliamo raggiungere questo obiettivo proponendo soluzioni concrete, perché facilitare le fiorentine e i fiorentini a mettersi in sella e pedalare per recarsi al lavoro, a scuola o anche per gli spostamenti nel tempo libero, rendendo così superfluo l’utilizzo dell’auto, significa generare vantaggi tangibili per tutti: innanzitutto per preservare la salute dei cittadini con uno stile di vita sano, per ridurre drasticamente il traffico nelle strade e quindi l’inquinamento e anche per guardare con una prospettiva diversa e occhi nuovi la nostra bella Firenze».

I ciclisti attendono molto le velostazioni, strutture di sosta ad accesso controllato che possano garantire il ricovero in sicurezza del mezzo, anche di elevato valore come le e-bike. Perché uno dei principali problemi per chi va in bici è intanto dove parcheggiarla e poi poterlo fare in modo sicuro: « Vogliamo realizzare e gestire un sistema di velostazioni in corrispondenza delle stazioni e delle fermate ferroviarie urbane e delle principali fermate della tramvia — aggiunge la candidata sindaca del centrosinistra — e, oltre a queste, proporremo di creare una rete diffusa di bike-box, piccole strutture per la sosta delle bici, distribuite in modo capillare a servizio delle zone di residenza o di destinazione degli spostamenti casa- lavoro o studio, quindi in prossimità di uffici, università e zone commerciali».

Per quanto riguarda la Bicipolitana saranno investiti 5 milioni del finanziamento PonMetro+ 2021- 2027. « Soldi che serviranno per riconnettere le piste ciclabili esistenti e progettarne di nuove dove ce n’è bisogno, sempre all’interno del percorso già avviato della Bicipolitana, una infrastruttura importantissima per la città». Oltre alle piste della Bicipolitana, sono previsti anche interventi sulla rete ciclabile di supporto, in modo da realizzare una griglia di percorsi quanto più possibile ramificata su tutto il territorio comunale. Il percorso della Bicipolitana verrà inoltre dotato di una segnaletica coordinata, sia orizzontale che verticale, per individuare in modo semplice le diverse linee che compongono la rete, facendo uso dei relativi colori, e per indicare i percorsi verso i principali punti d’interesse urbani.

Altro punto essenziale del “piano bici” di Funaro è l’intermodalità con i mezzi pubblici: «Favorirla significa aumentare di molto l’attrattività dei mezzi. Attualmente il trasporto delle bici è consentito sulla tramvia fuori dalle fasce orarie di punta e solo in alcuni tram, mentre sui bus è limitato alle bici pieghevoli dalle dimensioni ridotte. Perciò vogliamo estendere la possibilità di portare le biciclette a bordo di tutti i mezzi tramviari della città e attrezzeremo i bus urbani per consentire il trasporto delle bici, quando le condizioni di affollamento lo consentano, e i bus extraurbani con appositi vani di carico ». E proprio per incentivare l’intermodalità bici- Tpl saranno garantiti abbonamenti scontati che dimezzino il costo del servizio di bike sharing per gli abbonati del Tpl urbano ed extraurbano.

E a proposito di bike sharing Funaro conclude: « Vogliamo potenziarlo fortemente, aumentando la flotta di bici a disposizione dei cittadini ed estendendo l’area di utilizzo anche ai Comuni limitrofi. Inoltre, proporremo di ridurre i costi del servizio attraverso tariffazioni differenziate per residenti, studenti e lavoratori, con prezzi diversi rispetto a quelli dedicati agli utilizzatori saltuari e ai turisti».

Fonte: Repubblica Furenze