Pedalare, è il modo migliore per muoversi a Firenze, la conferma è attesa nel Biciplan, il documento di sintesi che entro il 2025 darà le priorità della rete ciclabile che punta a raggiungere i 200 chilometri in città. Adesso è di 122 chilometri: 33 di piste ciclabili in sede propria, 17 di corsie riservate su marciapiede, 5 di ciclopedonali in sede propria, oltre 16 di percorsi ciclopedonali su marciapiede, 4,5 di percorsi promiscui cicloveicolari, 7,7 di corsie ciclabili in carreggiata e 31,7 di sentieri ciclabili o percorsi natura.
Per i prossimi anni altri 57 chilometri sono già pianificati. Infine, a progetto, ci sono altri 20 chilometri, pari al 10% del totale, perché « l’obiettivo è arrivare a 200 spiega l’assessore alla Mobilità del Comune, Andrea Giorgio – oltre a promuovere la cultura della bici, il mezzo più veloce e comodo per spostarsi e risparmiare soldi, tempo e guadagnare in salute». La strategia passa per « il potenziamento dell’infrastruttura, lavoriamo ad esempio sul tratto Ponte alla Vittoria- Porta Romana- Galluzzo, e sul Quartiere 5 per collegare Toselli e Redi » , ma ci sono anche sviluppi da est a ovest, nuovi rami a Campo di Marte, la cintura sui lungarni, nel centro storico. Poi «investimenti su bike station e bike box, e incentivi economici » . Come il « bonus per il bike sharing agli abbonati del Tpl; 120 minuti gratis al mese per la versione elettrica e senza limiti per la muscolare».
Il Biciplan è stato affidato « dall’analisi – continua l’assessore avremo indicazioni utili per connettere le piste attuali e progettare estensioni sulla base dei dati di spostamento raccolti con Ride Movi, il noleggio, e Pin bike, il kit di “ Pedala, Firenze ti premia: fino a30 euro al mese a chi va in bici a scuola o a lavoro ». Altri dati vengono raccolti dai contatori laser dei passaggi in tempo reale « in corso di installazione » . Alla fine « avremo un piano a breve e medio termine » . Che « coinvolgerà – assicura Giorgio – tutte le realtà del mondo ambientalista e della ciclabilità, nelle iniziative e nella discussione, prima che il documento diventi ufficiale». Gli ultimi cantieri ciclabilisono in corso all’Isolotto, tra via Modigliani e via Massa.
« Firenze viaggia sul pedale giusto – dice Lorenzo Cecchi di Legambiente – ma può accelerare sulla rete, specie dove affianca il tram. Non tutte le strade lo permettono, ma delle buone Zone 30 possono garantire maggiore sicurezza anche in bici » . Una scelta « coraggiosa e apprezzata » per Cecchi quella di « mantenere la corsia ciclabile in viale Giannotti, anche con i cantieri del tram » . Gli incentivi poi « sono ottimi, mi aspetto però anche tecnologia per la sicurezza delle biciclette, perché il furto è il primo disincentivo». «Alcuni nodi da risolvere – entra nel merito, Sergio Signanini, esperto ciclabilità di Legambiente – sono il tratto da Rifredi verso Sesto Fiorentino e il raccordo per Scandicci, incompiuto, ma atteso dalla prima linea del tram. Poi l’interruzione al viadotto Marco Polo, e siamo perplessi per la nuova ciclabile su viale Matteotti, davanti al Caffè Principe, dove pedoni, bici e auto. procedono vicini verso piazza Beccaria e può essere pericoloso». Occhio poi «al manto stradale, la ghiaia ad esempio può essere suggestiva, ma non è funzionale».
« È urgente completare il nodo sull’aeroporto che coinvolge tanti lavoratori – è l’appello di Tiziano Carducci, presidente di Firenze Ciclabile – e dare continuità sui lungarni, ma anche in via Mariti, intorno al cantiere di Esselunga, e monitoriamo via Mannelli, tra Ponte al Pino e il raccordo Alberti – Ammirato dove cambia il senso di marcia». E poi «in piazza Puccini, dove la ciclabile non arriva alle Cascine, attendiamo l’urbanizzazione di Manifattura e del tram Leopolda Piagge » . Infine « completare la Firenze-Prato con laMetrocittà». Bene « viale Belfiore dove era atteso uno snodo facile tra Redi – Benedetto Marcello – Toselli».
fonte: Repubblica