Violare le regole del codice della strada comporta conseguenze civili e penali, spesso però la logica non basta se non è accompagnata dalla consapevolezza deil rischio. È questo lo scopo del corso di formazione in sicurezza stradale per operatori di autoscuole e autistiprofessionali, il primo in Italia, promosso dall’Associazione Gabriele Borgogni con Autolinee Toscane, Gest, Unione nazionale autoscuole, e Centro studi Cesare Ferrari.

Consapevolezza è la parola chiave del progetto pilota che, « è partito a gennaio — ricorda Valentina Borgogni — e porta una visione tecnica e giuridica, ma anche etica e sentimentale con i familiari delle vittime che danno un volto ai numeri drammatici per combattere la violenza sulle strade ». «Chi guida in stato di ebbrezza o usa il cellulare pensa alla multa o al danno coperto dall’assicurazione — spiega l’avvocato Annalisa Parenti — e sottovaluta il rischio di poter provocare feriti o di commettere un omicidio stradale con ripercussioni su se stessi, sul lavoro e sulla propria famiglia».

Il corso colma una lacuna perché «a distanza di anni dalla legge sull’omicidio stradale — sottolinea Emilio Patella del Cesare Ferrari — programmi ministeriali e test di esame non prevedono ancora l’argomento». Il corso «si compone di 4 ore — spiega Borgogni — 1 di teoria su rischi e incidenti e 3 di diritto penale e del lavoro, ricordo che il 50% delle morti sul lavoro riguardano sinistri stradali » .

I corsi « tra Firenze, Scandicci e Prato — ricorda Daniela Paladini, di Unasca — hanno coinvolto 65 autisti, tra nuove patenti e rinnovi, e 97 insegnanti » . AT e Gest offrono un campo di prova rappresentativo: «siamo su strada 20 ore su 24 — sottolinea Riccardo Franchi, Risk manager Ratp Dev Italia — con oltre 4mila autisti e una flotta di 2700 autobus e 46 tram che coprono ogni anno oltre 110 milioni di chilometri » .

Viaggiare in bus « è più sicuro — aggiunge — secondo il Mit nel 2023: solo 2 incidenti mortali su 1.329 hanno riguardato bus urbani. Analizziamo i sinistri con statistiche interne, e prevediamo possibili soluzioni condivise in Accademie e Formazione continua. Abbiamo il certificato ISO 39001 sulla sicurezza riconosciuto a meno del 15% delle aziende di trasporto ». Sicurezza in strada e a bordo; «anche il tema delle aggressioni — assicura il risk manager — è monitorato e c’è un tavolo in corso con i sindacati».

«Sensibilizziamo i nostri autisti, molti sono giovani tra 20 e 30 anni affiancati all’inizio da personale esperto, a tenere alta l’attenzione — aggiunge Fabrizio Conti, Movimento Gest — il tram viaggia in sede protetta, ma attraversa incroci, strisce pedonali e corsie miste come Alamanni e Cavour » . La sicurezza stradale riguarda tutti, « persino il pedone può essere indagato per omicidio stradale — ricorda l’avvocato Parenti — perché la legge è cambiata e non parla più di chi è alla guida, ma di chiunque viola il codice » . La sperimentazione non si ferma, « stiamo definendo un protocollo con Anci — annuncia Borgogni — da siglare a Roma per espandere i corsi anche alle scuole».

fonte: Repubblica