La nuova zona a traffico limitato tra via Interiano, piazza Fontane Marose, via XXV Aprile e via Roma partirà quando saranno messe in atto determinate condizioni chieste dai commercianti al Comune di Genova.

Niente più inizio drastico in questi giorni di agosto, come avrebbe voluto il sindaco di Genova, Marco Bucci, ma un percorso di avvicinamento decisamente più morbido e condiviso, secondo la linea dettata dalle associazioni di categoria e da alcuni rappresentanti della Giunta Bucci, tra cui l’assessora al Commercio Paola Bordilli, impegnati nel non facile lavoro di mediazione tra il decisionismo del primo cittadino e le legittime e condivisibili esigenze dei negozianti.

Questo non vuol dire che la Ztl non si farà, ma vuol dire che si farà previo l’adempimento di alcuni passaggi.

Quali? Sono sostanzialmente quattro e sono scaturiti ieri, al termine di una lunga giornata fatta di sopralluoghi al mattino e di vertice con Bucci al pomeriggio. A Palazzo Tursi i rappresentanti di Ascom Confcommercio e di Confesercenti sono stati ricevuti, oltre che da Bucci, anche dagli assessori Matteo Campora e Paola Bordilli, che hanno le deleghe rispettivamente a Mobilità e Commercio.

I parcheggi a cornice, denominati “kiss and buy”, saranno in tutto una cinquantina, individuati a partire dalla zona del Galata per poi arrivare a piazza Caricamento, piazza della Nunziata, largo Zecca, piazza Portello, via Palestro, piazza Marsala e via XII Ottobre: l’idea del Comune è di consentire una sosta di mezz’ora, con apposizione sul cruscotto del disco orario.

Altra novità, sulla quale il sindaco si è impegnato con i commercianti, è la possibilità di poter entrare in piazza Fontane Marose con il proprio mezzo, lasciar scendere i passeggeri, fare inversione e tornare in piazza Portello attraverso via Interiano.

Sempre per venire incontro alle richieste, la Civica amministrazione ha garantito che saranno aumentati i parcheggi per i motocicli inpiazza Piccapietra e che sarà fatta una comunicazione molto precisa e dettagliata su tutte queste variazioni, anche al fine di non dare l’idea di un centro chiuso, bensì di un centro ugualmente aperto, anche se con regole differenti rispetto al passato.

Fonte: Repubblica Genova