«Il progetto Skymetro rappresenta un’opportunità significativa per migliorare la viabilità urbana nella Val Bisagno di parte della Città Metropolitana di Genova, ma, soprattutto, per avviare progetti di rigenerazione urbana attorno alla nuova infrastruttura, partendo dai punti di contatto rappresentati dalle stazioni. Tuttavia, per fare questo, è fondamentale affrontare con attenzione l’adeguamento a terra della nuova infrastruttura metropolitana, passando da un progetto settoriale di metropolitana ad un vero e proprio progetto urbanistico dell’area che ospita l’infrastruttura stessa » .

È uno dei passaggi centrali del documento completo, di cinquantasette pagine, con il quale laterza sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, lo scorso 19 maggio, ha espresso parere favorevole al progetto dello Skymetro in Val Bisagno, pur con tutta una serie di prescrizioni che sono descritte passo dopo passo nelle carte firmate dal presidente Marcello Paolucci e dal segretario Fabrizio Frezzini.

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici analizza e approfondisce tutti gli aspetti, a partire dall’analisi costi benefici, « che perviene a risultati significativamente superiori ai limiti minimi di accettabilità previsti dalla normativa » . Richiede poi, prima dell’appalto, che venga inserito nel bando «un masterplan globale predisposto dal Comune » . Bocciato il « ponte in acciaio a travatura reticolare» su piazzale Marassi, in quanto servono « alternative più consone all’ambiente in cui il ponte è inserito » . Quanto agli aspetti idraulici, «manca e deve essere sviluppato, prima dell’appalto, il confronto dei livelli liquidi che si verrebbero a verificare nel caso di mancato funzionamento dello scolmatore del Bisagno, in presenza e in assenza delle opere dello Skymetro ».

Secondo il Consiglio Superioredei Lavori Pubblici, insomma, va definito più attentamente il rischio, «insieme al dimensionamento delle opere provvisionali relative alle lavorazioni in alveo » . C’è poi il tema dell’istituto “ Firpo” e della sua demolizione: «Va chiarita la compatibilità della tempistica relativa allo spostamento dell’istituto in altra sede con l’esecuzione dei lavori dello Skymetro. Alla questione va dedicata, prima dell’appalto, tutta la necessaria attenzione, anche perché lo spostamento del “ Firpo” potrebbe incidere sulla consegna delle aree e quindi sul tempo contrattuale di realizzazione dell’opera » .

Il documento chiarisce anche i tempi: aggiudicazione dell’appalto entro il 31 dicembre 2025 e completamento dei lavori del primo lotto a settembre 2030. E i costi: si è passati da 398 milioni del 2021 a 532 milioni del 2024, « con un incremento del 34% » .

Del dossier si parlerà domani a Palazzo Tursi, nell’incontro che la sindaca Silvia Salis ha annunciato con il responsabile del procedimento per conto del Comune.

Fonte: Repubblica