Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato a fine 2024 da una decina di commercianti che avevano denunciato un calo di fatturato dopo la decisione del Comune di chiudere al traffico parte di Viale San Martino. Il collegio giudicante ha dichiarato improcedibile la domanda di annullamento formulata nel ricorso introduttivo e rigettato in quanto infondata, la domanda, formulata nella memoria del 16 novembre 2024, di accertamento dell’illegittimità del provvedimento.

I ricorrenti sono stati inoltre condannati al pagamento delle spese di causa in favore del Comune di Messina per 1500 euro.

I commercianti avevano impugnavano il provvedimento con cui il Comune aveva disposto la proroga e l’estensione temporale dell’area pedonale sperimentale, rilevando che il provvedimento avrebbe causato una notevole diminuzione del loro fatturato e che la misura adottata si sarebbe posta in contrasto con il Piano Generale del Traffico Urbano. E per altro verso non avrebbe potuto trovare fondamento nel Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, dal momento che tale ultimo atto di programmazione non sarebbe stato ancora approvato dal Consiglio comunale. Nel merito affermavano che sarebbe stata incongrua ed irragionevole la scelta di prorogare tutti i giorni, h 24, l’isola pedonale, lamentando il difetto di istruttoria e la carenza di motivazione del provvedimento in relazione alla valutazione degli interessi, anche privati, complessivamente coinvolti nella vicenda. Non sarebbero state, in tal senso, sufficienti, le rappresentate esigenze di sperimentazione e di “migliore fruizione pedonale del centro città”, in quanto, al contrario, avrebbe comportato un ingolfamento delle strade limitrofe.

Fonte: Messina today