Venti morti sulle strade di Milano in un anno. Più di mille nel 2023 i pedoni coinvolti in incidenti stradali.
« Sono molto scosso da questa vicenda ha detto ieri Beppe Sala commentando l’ultima vittima della strada, la 34enne investita dal tir in viale Serra-. La dinamica è violenta, cruenta».
Milano, la prima città ad aver introdotto l’obbligo per i mezzi pesanti di dotarsi di dispositivi di segnalazione per l’angolo cieco, ora conta un’altra vittima delle ruote di un autocarro che entrava in città.
Su questo passaggio il sindaco non ha dubbi: « Io credo che bisogna andare avanti soprattutto sui sensori adeguati». Dal primo ottobre di quest’anno, dopo un anno di adeguamento, le telecamere di Area B stanno punendo con le sanzioni gli autisti dei tir che non rispettano l’obbligo. È solo l’ultima stretta del Comune che ha messo a segno un fitto catalogo di misure per far rallentare i veicoli e proteggere gli utenti deboli della strada: più di cento vie a 30 all’ora davanti alle scuole, piazze pedonali e la battaglia per le Ztl da San Siro, al Quadrilatero della Moda, fino al quartiere Isola. « Non c’è purtroppo una sola regola – spiega ancora il sindaco. – Serve grande grande attenzione perché le strade sono sempre più popolate».
Alcune idee per migliorare la sicurezza delle strade di Milano le traccia Marco Mazzei, consigliere comunale a capo della Task force della sicurezza stradale. « Ci sono alcune strade, come quelle dell’incidente, che sembrano ancora delle autostrade. Soprattutto nei quartieri dove ci sono scuole e molti si spostano a piedi, bisogna creare itinerari sicuri – spiega.- Ci sono dei luoghi particolarmente ostili e qui bisogna cercare di intervenire. Per esempio, dal punto di vista della pedonalità, deve esserci una chiara separazione, per determinati incroci, tra pedoni e veicoli. Tradotto: quando passano i pedoni, non devono poter passare i veicoli e viceversa. Vuol dire che si dovrà aspettare qualche secondo in più al semaforo? La conseguenza però sarà ridurre i rischi».
Per migliorare la pedonalità e i percorsi ciclabili, è partito un percorso “partecipativo”, dal basso, con la raccolta sulla piattaforma online sul sito del Comune delle proposte di cittadini e associazioni. Tra le altre soluzioni, Milano ora sta introducendo i cuscini berlinesi per proteggere i pedoni dalla velocità dei mezzi. Un primo stop dal ministero aveva fermato gli interventi di Palazzo Marino. Uno spiraglio, ora, si è aperto, ma diversi ancora i paletti imposti dal governo per autorizzare i dispositivi.
Nel 2023, sono stati coinvolti 1.341 pedoni in scontri con veicoli: 779 si sono verificati all’esterno della circonvallazione della 90- 91. Percorsi decisamente più protetti per chi cammina a piedi si trovano all’interno della Cerchia dei Navigli che conta nel 2023 solo 36 investimenti. L’unica statistica delle strade più pericolose è stata stilata da Amat lo scorso anno per individuare le arterie da proteggere con gli autovelox. Classifica che però prende in considerazione solo quelle vie dove l’installazione delle apparecchiature per il controllo della velocità è consentito. Sono state evidenziate cinquantasei strade “pericolose”, per numero di incidenti, pedoni e ciclisti coinvolti. Via Padova, per esempio, che in cinque anni ha totalizzato 479 sinistri e sono stati investiti 105 pedoni e 90 ciclisti. In viale Monza gli incidenti sono stati 520 con 48 ciclisti e 79 pedoni coinvolti. O ancora spunta via Ripamonti: 460 incidenti in cinque anni, 59 pedoni coinvolti e 39 ciclisti. Cento sinistri in meno in via delle Forze Armate, dove gli scontri sono stati 360, di cui 79 con pedoni e 30 con le biciclette. Viale Umbria occupa il quinto posto della classifica ( 297 scontri, 54 persone a piedi coinvolte e 35 sulle due ruote). Segue viale Tibaldi con 286 incidenti. Altre strade pericolose sono viale Certosa e via Melchiorre Gioia. La prima ha totalizzato 392 incidenti ( 58 pedoni e 26 ciclisti), la seconda 329 (31 pedoni e 48 ciclisti).
Fonte: Repubblica