Si riduce la forbice con l’anno del pre-Covid. Anche se non ancora abbastanza da portare il numero dei passeggeri di metrò, autobus e tram agli stessi livelli del 2019.

I numeri di quest’anno segnano una risalita, che progressivamente si è affermata dal 2020 in avanti, quando i pendolari dei mezzi di trasporto milanesi erano scesi di quasi un quarto.

Oggi, secondo i dati di Atm, il calo dei viaggiatori di metrò e mezzi di superficie oscilla tra il meno 10 e il meno 15 per cento rispetto al 2019. E nei fine settimana la “ normalità” del pre-pandemia è quasi tornata.

Secondo l’ultima analisi di Amat, l’agenzia che analizza la mobilità per il Comune di Milano, gli accessi alle metropolitane, a febbraio, sono stati mediamente un milione e 143 mila al giorno. Lo stesso mese dell’anno scorso, i passeggeri avevano appena superato la soglia del milione al giorno.

La distanza, insomma, rispetto al 2019, quando i viaggiatori in metrò erano circa un milione e 200 mila/300 mila al giorno, si è accorciata, ma non è stata del tutto eliminata.

Il divario, secondo le analisi, si deve al cambiamento delle abitudini che si sono affermate dopo il Covid. Prima tra tutte quello dello smart working a cui ricorrono ancora molte aziende, seppure con ritmi diversi rispetto ai primi anni.

Ma la ripresa del mezzo pubblico, quest’anno, è comunque significativa: a febbraio dal lunedì al venerdì c’è stato un aumento del 7,96 per cento rispetto all’anno scorso in metropolitana.

La domenica i passeggeri sono cresciuti, invece, dell’ 8,36 per cento. Complice la ripresa della città anche in termini turistici, che quest’anno sta registrando nuovi record.

Il trend di miglioramento è evidente anche confrontando i dati degli anni passati. Nel 2023 sui treni del metrò hanno viaggiato 331,3 milioni di persone. Mentre su autobus, tram e filobus sono saliti oltre 364 milioni di passeggeri. Si erano fermati a 284,7 milioni i viaggiatori del metrò nel 2022, mentre nel 2021 erano stati 205,1 milioni. Sui mezzi di superficie, nel 2022, si erano contati 313 milioni di passeggeri e l’anno precedente 228 milioni.

Difficile che quest’anno si recuperi il risultato del 2019, quando sulle metropolitane milanesi si contarono 386,8 milioni di viaggiatori e a bordo dei mezzi di superficie salirono 444 milioni persone. Ma in ogni caso, i numeri, a fine 2024, potrebbero avvicinarsi di più ai dati storici dei mezzi di trasporto milanesi.

La linea rossa del metrò rimane quella più battuta per ingressi: si conta che il 35,5 per cento degli spostamenti in metropolitana avviene sulla M1. Al secondo posto rimane la linea verde con il 30,5 per cento degli ingressi in metrò. La linea gialla è al 22,9 per cento. La Lilla è in crescita rispetto ai mesi scorsi e arriva a registrare l’8,5 per cento degli accessi in metropolitana, che salgono al 10 per cento nelle giornate di domenica, mentre la M4 registra il 3 per cento sul totale della rete.

Il profilo del pendolare milanese si è modificato negli ultimi anni. Se da un lato i viaggiatori dei mezzi pubblici sono aumentati, dall’altro nell’ultimo anno sono calati gli spostamenti effettuati con i mezzi in sharing che oggi rappresentano solo il 4 per cento della mobilità di Milano. In particolare, il car sharing registra 9.320 noleggi al giorno e più sconta gli effetti della pandemia. Ogni auto viene usata mediamente per 112 minuti al giorno, con una media di 2,57 noleggi. Secondo i dati di Amat, nel mese di febbraio le auto a noleggio hanno subito un calo del 13 per cento rispetto al 2023.

Altra conseguenza riguarda il fronte parcheggi: più sono i milanesi che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico, più sono gli accessi ai parcheggi di interscambio. Nelle aree di Bisceglie, Cascina Gobba, Caterina da Forlì, Famagosta, Lampugnano, Maciachini e Romolo, gli ingressi sono aumentati del 9,10 per cento rispetto a febbraio del 2023.

Segnale, probabilmente, che si sta affermando sempre di più l’abitudine di chi arriva a Milano in auto e preferisce parcheggiare la macchina all’ingresso della città, per poi spostarsi con modalità differenti.

Fonte: Repubblica Milano