Dieci priorità per la sicurezza di pedoni e ciclisti e la firma di sessanta associazioni, tra cui Clean Cities Campaign, Cittadini per l’aria, Fiab Milano Ciclobby, Legambici — Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità, Genitori Antismog, Massa Marmocchi e Sai che puoi?.

Tutto scritto e firmato in una lettera indirizzata a Beppe Sala e all’assessora alla Mobilità Arianna Censi, alle prese nelle ultime settimane con la stesura di un “ piano bici” dopo la scia nera di incidenti. Sette ciclisti morti nell’ultimo anno, l’ultima Francesca Quaglia travolta da un autocarro in piazzale Medaglie d’Oro.

Da qui l’accelerazione di Palazzo Marino sul tema sicurezza in strada. Un tavolo di lavoro guidato dal consigliere comunale Marco Mazzei stilerà le proposte e già la prossima settimana uscirà qualcosa di definito dalle stanzedi piazza Scala. Ma intanto le associazioni ambientaliste che da quasi un anno chiedono misure urgenti si fanno sentire, chiedendo di tenere in considerazione le loro richieste all’interno del Biciplan, il piano per la ciclabilità, di cui è tornato a parlare negli scorsi giorni anche Sala.

Al primo posto ci sono le “ case avanzate”, lo spazio riservato alle biciclette su tutte le intersezioni semaforizzate con due o più corsie per senso di marcia. Già esistono in alcune vie, ma la proposta è estenderle ovunque. Si chiede poi di mettere in sicurezza i punti stradali critici, dove l’incidentalità ha un tasso più alto, a partire dagli incroci. Ma anche ripensare alle strade secondarie del centro, convertendole in vie ciclopedonali eccetto autorizzati, con limite di velocità a passo d’uomo. Priorità al limite dei 30 chilometri orari nelle strade urbane di quartiere con corsie ciclabili. E completare le piste ciclabili protette sui grandi viali,eliminando, dove si può, la sosta su strada. Ma anche predisporre la segnaletica apposita per i percorsi ciclabili, individuando strade alternative rispetto alle arterie trafficate.

Le 10 priorità per il Biciplan di Milano