Milano sul podio europeo, al secondo posto dopo Parigi, per le strade protette a misura dei ragazzi (ben 33 delle 44 nuove zone scolastiche realizzate in Italia si trovano a Milano). Ma tra il 23esimo e il trentesimo posto in Europa nella classifica generale del City Ranking 2025 per la scarsa esistenza delle Zone 30 ( sono 427 i chilometri sulle strade in cui il limite di velocità è fissato a 30 km orari, trentesima posizione) e per la lunghezza delle piste ciclabili protette dal traffico.
« C’è un modello virtuoso, quellodi viale Argonne, che spicca per gli spazi dedicati alla mobilità dolce resi disponibili dopo la riqualificazione e che mette al sicuro e protegge sia i pedoni e sia le biciclette, bisogna partire da lì», dice il presidente nazionale di Fiab, Federazione italiana ambiente e biciclette, Luigi Menna. Dopo l’indagine di Clean Cities Campaign che ha valutato trentasei città del vecchio continente in base alla loro capacità di offrire spazi urbani sicuri e accessibili per i più giovani, un sondaggio condotto dalla consulta provinciale studentesca di Milano che ha coinvolto 4.500 studenti delle scuole superiori restituisce che solo il 7 per cento di loro utilizza la bici per andare a scuola come mezzo di trasporto preferito mentre il 63 per cento degli intervistati nella ricerca “ Muoversi a Milano. La mobilità vista dagli studenti delle scuole superiori” si sposta con i mezzi pubblici, chi arriva a scuola a piedi è il 17,8 e invece pedala il 7,6 per cento del campione.
I dati del secondo report sulla mobilità di Amat (Agenzia mobilità, ambiente e territorio) dimostrano che a Milano il trasporto pubblico continua a rivestire un ruolo fondamentale: circa il 50 per cento dell’utenza si affida alla metropolitana, il 30 per cento al tram e il restante 20 per cento agli autobus. Anche se la città resta legata a un modello fortemente centrato sul traffico automobilistico, « questi numeri dimostrano che alternative all’auto esistono e funzionano» , dice il presidente di Fiab:« Attualmente la rete ciclabile milanese ha superato i 300 km registrando una crescita del 45,1 per cento in cinque anni, ma solo una parte diqueste infrastrutture, circa 116 km, è costituita da piste protette, fisicamente separate dal traffico motorizzato, che rappresentano appena il 5,8 per cento dell’intera rete stradale cittadina. E le piste ciclabili coprono in proporzione solo il 16,4 per cento del totale delle strade urbane. Il 70 per cento dello spazio stradale è ancora dominato dalle automobili ». Dalla prima indagine sull’uso della bicicletta come mezzo di mobilità nel tragitto casa-scuola “A ruote libere- Partiamo dalla scuola e andiamoci in bici”, ricerca di Fiab, Unicef e Cnr, emerge che il tema sicurezza richiede un salto di qualità per cambiare passo: « Gli ambiti deboli sui quali è necessario lavorare sono quelli della governance e della comunicazione – spiega Luigi Menna –. Suggeriamo la costruzione del biciplan, di programmare la mobilità sostenibile durante i grandi eventi che interessano la città e di rendere il bike to school un vero servizio di trasporto pubblico quotidiano per tutte le scuole».
fonte: Repubblica