I dati di Arpa aggiornati al 15 dicembre mostrano una regione che ha grandi differenze nel suo territorio, con molte città di pianura dove si respira un’aria di bassa qualità per decine di giorni l’anno. A Milano, per esempio, i limiti giornalieri di Pm10 sono stati superati per 57 volte, 8 in più del 2023. E dagli esperti del Politecnico di Milano e di Legambiente Lombardia arriva un invito alla prudenza: perché i limiti che nel 2024 sono stati parzialmente rispettati, « saranno dimezzati » appena l’Italia recepirà la nuova direttiva europea sull’aria approvata nell’ottobre 2024, che entrerà in vigore nel 2030. E quindi l’aria che ora viene considerata pulita, diventerà anche ufficialmente inquinata.
Ma intanto, in base alla normativa in vigore, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente certifica che la Lombardia « consolida il trend di miglioramento». I dati riguardano i valori di polveri sottili — Pm10, Pm 2,5 — e biossido di azoto su base annuale e giornaliera. Nel primo caso i risultati sono ( per ora) positivi. Se la situazione non peggiorerà nei prossimi 15 giorni, «come negli anni precedenti — certifica Arpa — sarà rispettato ovunque il limite annuale per il Pm10», ovvero una media di 40 microgrammi per metro cubo, che però diventerà di 20 nel 2030, mentre l’OMS, per tutelare la salute raccomanda di non superare i 15 microgrammi per metro cubo.
Buona notizie anche per il rispetto dei limiti del Pm2.5 che avverrà «per il secondo anno consecutivo in tutte le stazioni lombarde». Stesso discorso per il biossido di azoto, che a parte a Cinisello Balsamo non hasuperato la media annuale di 40 microgrammi in nessun capoluogo: neppure in stazioni trafficate come a Milano in Viale Marche e a Brescia in Via Turati. Si avvicina quindi « la prima volta senza superamenti nella città principali». Non si dice, però che il limite diventerà di 20 microgrammi nel 2030 e che l’ OMS raccomanda di non superare i 10.
Ben peggiore la situazione, anche rispetto ai limiti attuali, per quanto riguarda gli sforamenti giornalieri. Nel 2024 il limite di pm 10 ( 50 microgrammi al metro cubo) è stato sorpassato 57 giorni a Milano, 52 a Brescia, 50 a Cremona, 47 a Monza, 45 a Mantova, 42 a Lodi, 40 a Bergamo e Pavia, 20 a Como, 9 a Lecco, 7 a Sondrio e 5 a Varese. Dal 2030 il limite giornaliero sarà di 45 microgrammi per metro cubo da non superare più di 18 volte in un anno.
Ma cosa ci dicono questi risultati? « Che siamo messi molto male nella fascia della bassa pianura, a causa dell’elevata quantità di traffico e di emissioni dagli allevamenti intensivi » , commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. «Il trend generale è positivo anche perché la piovosità del 2024 è stata molto superiore rispetto al 2023, ma se si esclude Lecco, i parametri sono lontanissimi dai valori che chiede l’Oms. I limiti attuali sono ancora in vigore, ma ha più senso confrontare la qualità dell’aria rilevata rispetto alla nuova direttiva europea approvata nel 2024».
Quando questa verrà recepita con legge nazionale, i limiti saranno infatti dimezzati. Al nuovo traguardo guarda anche il professore Giovanni Lonati, che insegna Air pollution al Politecnico di Milano. « Il quadro è di progressivo e lento miglioramento, ma oggi si salvano solo Como, Lecco, Sondrio, Varese», spiega. «Ma raggiunto il rispetto del limite annuale di polveri sottili, questo limite, fortunatamente, si dimezzerà. C’è quindi ancora molto da fare».
fonte: Repubblica