Il disordine che si scorge curiosando tra i cantieri della M4 rende bene l’idea della frenesia con la quale gli operai stanno lavorando per apparecchiare le piazze e i tratti di via che fra meno di due mesi saranno a tutti gli effetti le fermate della nuova linea Blu.
Si fa tutto contemporaneamente, dalla posa del bitume alla messa a dimora delle piantine, dalle coperture delle scale alle finiture. Una data precisa per l’apertura della tratta di metropolitana che va da San Babila a San Cristoforo ancora non c’è perché sarà il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a definirla, ma, ha ricordato il sindaco Beppe Sala nelle scorse settimane, il nastro si taglierà tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Si corre, dunque, perché sebbene l’addio alle voragini che per anni hanno tenuto in ostaggio mezza città sia ormai a un passo, di lavoro da fare ce n’è parecchio.
In questi giorni in cui il traffico è azzerato e le ruspe sono in pausa ferragostana, il paradiso dell’umarell si snoda in tredici stazioni: Sforza Policlinico, Santa Sofia, Vetra, De Amicis, Sant’Ambrogio, Coni Zugna, California, Bolivar, Tolstoj, Frattini, Gelsomini, Segneri, San Cristoforo. Lungo il percorso della tratta ovest (da Coni Zugna a San Cristoforo) sarà quasi tutto pronto in concomitanza con l’apertura delle fermate, mentre la parte centrale ( da San Babila a Sant’Ambrogio) va un po’ più a rilento.
Partiamo dal capolinea ovest: siamo in piazza Tirana, accanto alla stazione ferroviaria. Qui a saltare all’occhio è il lungo serpentone bianco che collegherà il Giambellino con via Lodovico il Moro, scavalcando la ferrovia e il Naviglio Grande. Sotto ancora ci sono le ruspe, pronte a far spazio a chi dovrà piantare alberi e posare panchine. In via Segneri, invece, uno dei quartieri popolari più degradati della città attende l’arrivo della Blu come parte integrante di una riqualificazione che sembra non finire mai.
Qualche fermata più in là si arriva in piazza Frattini: nell’isola centrale sono previste la piantumazione di nuovi alberi e aiuole e la realizzazione di viottoli pedonali, aree giochi, un chiosco bar, una pista per skate e pattinaggio, una pista ciclabile. Qui è un po’ più difficile immaginare come sarà: per ora quello che si vede è una grande spianata di cemento che ha scatenato le polemiche di alcuni residenti sui social, ma è facilmente intuibile che non c’è nulla di finito.
In piazza Bolivar è praticamente tutto finito: pavimentazione, cordoli, ciclabile, la fermata sembra pronta per il taglio del nastro. Alla fermata di Coni Zugna, invece, ci sono pile di pietre che aspettano di essere posate per allestire la pavimentazione. E tra gli stop più centrali della line restano indietro le ormai note lumache De Amicis e Sant’Ambrogio, a causa dei ritrovamenti archeologici che hanno stoppato diverse volte gli scavi. In piazza Sant’Ambrogio, proprio di fronte alla basilica, il cantiere è praticamente aperto. L’invito a entrare per dare un’occhiata alla grande scalinata che porterà ai treni e al tunnel di collegamento con la linea Verde viene fermato solo dal guardiano, all’opera per respingere i curiosi. Anche dall’altra parte, verso via San Vittore, i lavori sono ancora sotto il livello della strada. Percorrendo via De Amicis e la circonvallazione interna, si ha davvero la sensazione che finalmente un bel pezzo di città stia per essere restituito dopo anni di cesate, polvere e passaggi stretti che hanno creato tanti disagi a commercianti e residenti.
I cantieri si restringono man mano, anche se le sistemazioni superficiali sono più indietro rispetto ad altre zone. Anche l’area intorno a piazza Vetra non sarà pronta nell’immediato: è stata utilizzata anche come deposito e va progressivamente liberata. Qui è previsto uno spazio verde, insieme alla creazione di una pista ciclabile lungo via Molino delle Armi e di un’area pedonale che collega la stazione fino a via Vettabbia. Per la fermata Sforza Policlinico ci vorrà ancora tempo: qui i lavori sono andati lunghi per una questione di cessione dell’area da parte dell’Università Statale edel Policlinico. La fermata è cruciale per il collegamento con la stazione Missori della M3: la connessione si prende da via Pantano, non lontano dalla Torre Velasca. La strada sarà completamente rifatta, tra nuova pavimentazione e passeggiata pedonale con piante e aiuole. È decisamente più avanti, invece, il cantiere di Santa Sofia lungo quale spunta già qualche alberello molto assetato. Anche tra via Larga e largo Augusto ( dove non c’è la fermata ma dove si è scavato per allestire i locali tecnici) è praticamente tutto in ordine. Per il resto, anche qualora vie e piazze non fossero del tutto pronte, l’accesso alle fermate sarà garantito. Bisognerà solo fare ancora un po’ di slalom tra le ruspe.
fonte: Repubblica Milano