Un flop per la sicurezza stradale: ecco cos’è quella sorta di lunghissima, unica ciclabile che va dal cuore di Milano, piazza San Babila, alla stazione metropolitana di Villa San Giovanni, nella periferia nord-est del capoluogo. Attraversando corso Venezia, corso Buenos Aires, piazzale Loreto e viale Monza. Protagoniste non le classiche piste ciclabili, separate dal resto della strada, ma le corsie ciclabili (le bike lane), spesso valicabili da auto, moto, bus e altri mezzi pesanti, betoniere incluse. Una nuova viabilità esplosa in pandemia, nel 2020, per un totale di 300 km di ciclabili in città.
I numeri. Stando all’elaborazione dei dati Istat 2022 effettuata da Enrico Bonizzoli, fondatore di Beyond (società di consulenza per la progettazione e per la messa a norma delle strade), nel 2019 in corso Venezia si sono verificati 19 incidenti, contro i 37 del 2022. In Buenos Aires si schizza da 61 a 85 e in viale Monza da 56 a 122. In tutto, dai 136 sinistri del 2019 si vola ai 244 del 2022, con un incremento del 108%: numeri più che raddoppiati. Siamo a 285 feriti l’anno, contro i 167 del 2019 (+71%). Due i morti in Buenos Aires, a dispetto delle zero vittime del decennio precedente.
Deboli ancora più deboli. Nel 2019, a Milano, le persone coinvolte in sinistri alla guida di bici e monopattini elettrici sono state 992, cioè il 7% del totale, salite nel 2022 a 1.714 (il 12,7%). Eppure, l’anno scorso il numero di bici in circolazione a Milano è crollato del 30% sul 2021 (fonte Legambiente). Se alle bici e ai monopattini si aggiungono anche le moto, gli incidenti presi in considerazione salgono a 5.049 (il 37% del totale) dai 4.760 (il 34%) di quattro anni prima.
fonte: Quattroruote