Avanti a telecamere spente. Installate, cablate, connesse ai sistemi di gestione. Ma inattive: i varchi che dovrebbero controllare la Zona a traffico limitato intorno allo stadio durante le partite e i concerti languono inutilizzati in attesa che il provvedimento, approvato nel 2019, trovi una sua definitiva applicazione. All’interno di quella Ztl si trovano 6.456 parcheggi regolari (tra i quali 3.600 a pagamento su strisce blu e quasi 2.300 per residenti).
La Ztl dovrebbe salvaguardare i quartieri nei quali, in occasione degli eventi, si riversano fino a 20/30 mila auto. Il tema torna d’attualità dopo l’inchiesta che ha portato all’arresto dei vertici delle curve di Inter e Milan, che tra i vari affari illeciti incassavano anche una sorta di tangente su alcuni parcheggi intorno allo stadio, affidati in concessione ad aziende private.
Non è ipotizzata alcuna connessione tra gli affari sporchi intorno ai parcheggi e il mancato avvio della Ztl, ma allo stesso tempo è vero che le derive criminali trovano spesso terreno in contesti poco regolamentati, o di scarso rispetto delle norme.
Arianna Censi, assessora alla Mobilità, spiega: «Vogliamo proseguire con l’attuazione della Ztl di San Siro, che nasce proprio dalla volontà di regolarizzare il flusso imponente di auto nell’area dello stadio. L’obiettivo è gestire in maniera sostenibile il territorio, ma dalle interlocuzioni con il ministero è sostanzialmente pervenuto lo stop alle nostre proposte».
Il meccanismo, a partire da qualche ora prima degli eventi, dovrebbe impedire il passaggio a tutte le auto, esclusi i residenti, chi ha o trova un parcheggio regolare all’interno e chi ha una deroga per raggiungere palestre, cliniche e altre attività.
Il Comune aveva ipotizzato due strumenti: da una parte l’ingresso a tempo (un’auto entra e, se trova parcheggio, paga, facendo scattare il diritto alla sosta all’interno; in caso contrario, ha il tempo di uscire), dall’altra la doppia sanzione (chi entra e lascia l’auto in modo irregolare viene multato per l’ingresso in Ztl e automaticamente anche per il divieto di sosta). Entrambe le ipotesi sono state «bocciate» dal ministero, come è avvenuto anche per la Ztl del Quadrilatero. «Siamo in attesa del nuovo codice della strada — conclude l’assessora — che potrebbe intervenire in proposito. Intanto stiamo comunque procedendo con l’installazione delle telecamere e lavoriamo alle regole di gestione per trovare una modalità di ingresso che tenga conto delle esigenze dei residenti e di coloro che si recano negli esercizi commerciali, nelle scuole e nelle cliniche presenti sul territorio».
fonte: Corriere.it