Seimila nuove biciclette in strada, nei prossimi tre mesi. Entro la fine di agosto Milano si prepara a un’invasione di mezzi a due ruote, del genere ” free floating”: ovvero quelle bici che vanno prese e rilasciate non in appositi parcheggi, ma sui marciapiedi o in spazi liberi a lato della strada.
Lo scatto in avanti arriva dopo anni in cui l’utilizzo delle biciclette è sempre più diffuso. Le basi per questa svolta sono state gettate a inizio primavera, quando Palazzo Marino ha deciso aumentare il numero di due ruote in sharing per rispondere a una domanda che ormai non riesce a essere soddisfatta. Il punto di partenza è il contratto stipulato con gli operatori, in base al bando del 2023: alle tre compagnie attualmente in servizio ( Dott, Lime e RideMovi), è stata quindi data la possibilità di ampliare la propria flotta fino a 5mila mezzi, arrivando a una quota massima di 15 mila complessivi.
Un aumento necessario, visto che il numero delle biciclette in strada a Milano è inferiore rispetto a quanto previsto dal Comune. lI bando approvato nel 2023 ipotizzava infatti una flotta massima in strada di 16 mila mezzi, suddivisi in 2 mila per ciascun operatore. Dopo che vennero autorizzati cinque operatori, la situazione è cambiata tra esclusioni e rinunce, per ultima quella di Bolt a inizio anno. Attualmente in strada ci sono 7.200 bici in free floating. Si è quindi reso necessario da parte del Comune intervenire. Le prime tremila biciclette sono attese entro il 15 giugno e faranno parte della flotta di Lime. Le restanti tremila saranno introdotte dall’operatore RideMovi in modo scaglionato, al ritmo di 750 biciclette al mese, nei prossimi mesi. Dott ha invece deciso di non aumentare la flotta.
Le migliaia di biciclette in free floating andranno ad aggiungersi alle 5.430 del BikeMi, il servizio di bike sharing del Comune che funziona come un mezzo di trasporto pubblico ( anche dal punto di vista dei prezzi, ben più bassi dei concorrenti visto che un abbonamento annuale costa 36 euro, ancora meno per gli abbonati Atm). BikeMi conta 325 stazioni e 4.280 biciclette a pedalata muscolare, più mille e-bike e 150 bici a pedalata assistita con seggiolino per bambini. A testimoniare la crescita sono gli abbonamenti sottoscritti tra gennaio e aprile 2025, in crescita del 31 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
«Il BikeMi va potenziato ed esteso più rapidamente di quanto si sta facendo, in particolare nelle aree periferiche ancora escluse, spesso le stesse che soffrono di carenze nel trasporto pubblico», il commento della rete di associazioni la Città delle persone, che sostengono la mobilità sostenibile. « Il bike sharing privato in free floating può essere una valida opzione per usi occasionali, ma presenta barriere economiche che ne limitano l’utilizzo quotidiano. Inoltre, risponde a logiche di mercato: i mezzi tendono a concentrarsi nelle aree più redditizie, lasciando spesso scoperte le zone periferiche o meno centrali».
Il Comune rivendica ovviamente questa operazione di cui è regista. «A Milano sempre più persone scelgono la bici per i loro spostamenti quotidiani e questa è un’ottima notizia per chi come noi ha lavorato per rendere la nostra città più sicura per i ciclisti » , aggiunge l’assessora comunale alla mobilità, Arianna Censi, soddisfatta per un servizio che contribuisce « alla diminuzione del numero di auto, di traffico e di relativo inquinamento».
fonte: Repubblica