Per la Ztl che chiuderà al traffico San Siro tutto tace da Roma. Non è ancora arrivata l’autorizzazione del ministero per procedere con l’attivazione della zona a traffico limitato. Attese ormai da diversi anni, le telecamere puntate sul quadrilatero che circonda il Meazza non si sa ancora quando arriveranno. Difficile al momento fare previsioni persino per il prossimo anno.

La procedura studiata da Palazzo Marino è innovativa e sperimentale. Questo ha contribuito, negli scorsi mesi, a rendere più ostico il dialogo con il ministero. Il Comune aveva formulato una prima proposta che prevedrebbe un doppio controllo sia ai varchi tramite le telecamere, sia sulla sosta irregolare. L’obiettivo della nuova Zona a traffico limitato, infatti, è proprio ridurre i problemi legati ai parcheggi selvaggi durante partite e concerti. Ma proprio su questo punto, il ministero aveva chiesto di perfezionare il provvedimento.

La Ztl di San Siro ha delle caratteristiche particolari rispetto alle classiche Zone a traffico limitato. Non è stata pensata per escludere gli ingressi dei non residenti, ma per consentire l’ingresso, nel corso delle partite e dei concerti solo a chi può accedere ad un parcheggio regolare, evitando invece di far entrare chi, sostando in aree verdi o altri spazi non adibiti a parcheggio, provoca disagio e degrado nel quartiere. Inoltre, si tratta di un’area molto vasta, in cui si trovano numerosi esercizi commerciali,ristoranti e anche servizi medici, che chi ne utilizza i servizi deve poter raggiungere.

Da questo principio era partita l’idea innovativa del Comune di immaginare una nuova modalità di gestione degli ingressi, legati alla sosta regolare tramite un’autodichiarazione da rilasciare con una App. L’esperienza degli anni pregressi, infatti, insegna che la sola multa comminata per la sola sosta irregolare, pari a circa 30 euro, non è un disincentivo sufficiente per ostacolare gli ingressi durante le partite o i concerti.

Lo stesso stallo si registra al quartiere Isola, dove doveva essere tutto pronto per accendere le telecamere entro questa primavera. Anche qui la Ztl riguarda un’area piuttosto estesa, sebbene più circoscritta dell’area San Siro. Il bollo del governo non è ancora arrivato sul tavolo degli uffici della mobilità che sarebbero invece pronti a partire. Pare ormai quasi inevitabile che la zona a traffico limitato sia destinata a slittare ancora. Dopo una marea di discussioni e progetti per individuare orari e varchi, si puntava ad avviare la Ztl già a fine 2022.

Ma poi le difficoltà tecniche e burocratiche hanno spinto sempre più avanti la data. A ottobre sono state anche acquistate le telecamere: una partita di 14 occhi elettronici che dovranno sorvegliare gli accessi al poligono che va dal parco della Biblioteca degli alberi a viale Stelvio, da via Farini a viale Zara, dalle 19,30 alle 6.

Vita più facile, invece, dovrebbe avere la Ztl del Quadrilatero della moda. Qui la disciplina viabilistica più semplice, e la presenza di telecamere sia in entrata che in uscita, dovrebbe rendere la procedura di avvio meno complessa, senza incappare in controversie con il ministero.

C’è anche chi oltre a questioni burocratiche, lega i rallentamenti da Roma alla riforma del Codice della strada che, una volta approvata, renderà ancora più ostico il via libera alle zone a traffico limitato. Da qui il tergiversare sulle prossime autorizzazioni.
« Dietro questi rallentamenti — commenta Marco Mazzei, consigliere della Lista Sala — non riesco a non vederci anche una precisa volontà politica che è quella di non dare importanza o addirittura di ostacolare tutti i processi che puntano a ridurre l’utilizzo delle automobili in città. Quando arriverà la riforma del Codice della strada le norme per i Comuni diventeranno ancora più stringenti».

fonte: Repubblica Milano