Negli ultimi due anni il servizio dei mezzi di superficie Atm a Milano ha subito un progressivo rallentamento. Dalle 24.299 corse giornaliere del 2022 si è scesi a 21.524 nel 2024, con una riduzione complessiva di circa il 10%. La conseguenza è evidente alle fermate: le frequenze, un tempo comprese tra 3 e 10 minuti negli orari di punta, sono oggi spesso tra 4 e 12 minuti, e nelle fasce di morbida arrivano fino a 15 minuti. Sulle linee periferiche, i tempi d’attesa possono toccare i 30 minuti. Alla base del problema, la carenza di autisti, un fenomeno che riguarda tutta Europa, con oltre 100 mila posti scoperti nel settore del trasporto pubblico. A Milano, le uscite per pensionamenti e dimissioni hanno superato per mesi le nuove assunzioni, costringendo Atm a “regolarizzare” gli orari per evitare ritardi e corse saltate. Nel 2025, grazie a incentivi come patenti gratuite e agevolazioni sugli affitti, la situazione ha iniziato a migliorare: 500 nuovi autisti assunti nei primi dieci mesi dell’anno e un saldo finalmente positivo tra entrate e uscite. Tuttavia, il ritorno alle frequenze pre-2023 resta un obiettivo ancora lontano. Intanto cresce l’uso del metrò, che nei primi nove mesi del 2025 ha registrato 254 milioni di passeggeri, +3% sul 2024, trainato dall’apertura della nuova linea M4. L’assessora alla Mobilità Arianna Censi conferma l’impegno a rafforzare il servizio di superficie e a proseguire con l’estensione della rete metropolitana. Ma tra gli utenti, riuniti nel gruppo Facebook “AspettaMi” (oltre 5.000 iscritti), la percezione diffusa è che le attese restino troppo lunghe: bus e tram come il 15, 24, 54 e 78 continuano a essere tra i più segnalati per ritardi e corse soppresse.

fonte: Repubblica