Extra costi per 140 milioni di euro: rincari di materie prime ed energia, ritardi dovuti al Covid e operazioni straordinarie hanno fatto impennare il conto per la nuova linea Blu della metropolitana. A fare due calcoli sono stati ieri i dirigenti di Palazzo Marino e della stessa M4 durante una commissione convocata per fare il punto su spese e cronoprogramma.

Circa 75 milioni dovrebbero arrivare dal governo che ha riconosciuto nella Manovra del 2023 gli aumenti dovuti, mentre al resto dovrà pensarci Palazzo Marino. Una cifra, quella dei 140 milioni, che il Comune definisce «contenuta » rispetto al costo complessivo dell’opera che sfora i due miliardi: il sette per cento circa, in un contesto in cui ci sono opere — ad esempio l’arena di Santa Giulia da realizzare in vista delle Olimpiadi — che hanno visto rincari ben più alti.

Di questa somma complessiva, 10 milioni, ad esempio, si sono accumulati durante il Covid per acquistare i dispositivi di sicurezza, per organizzare in sicurezza il trasporto degli operai e per allestire i container. Oppure tra i venti e i trenta milioni di euro sono stati spesi per un’operazione piuttosto singolare come il congelamentodell’acqua di falda in alcune gallerie secondarie nei cantieri del centro — all’altezza di via Santa Sofia soprattutto — per bloccare le infiltrazioni durante gli scavi. E poi ci sono i 14 mesi di ritardo dovuti al Covid, perché il tempo è denaro. Ora l’attesa è per i finanziamenti del governo: « Stiamo aspettando il decreto di assegnazione » , ha spiegato Salvatore Barbara, alla guida della direzione specialistica Infrastrutture del territorio del Comune, perché un conto sono le promesse del ministero e un conto sono i fatti.

Nell’attesa quindi di capire quando arriveranno i fondi e come il Comune gestirà il resto del debito con i costruttori, i lavori procedono. Marco Di Paola, construction manager di M4, ha confermato che i passeggeri potranno salire sull’intera linea da Linate a San Cristoforo probabilmente per la fine del 2024. A fine settembre la linea tratta sarà pronta, poi ci sarà la fase dei collaudi e delle autorizzazioni da parte del ministero dei Trasporti. Sono diverse invece le tempistiche delle sistemazioni superficiali, con la relativa liberazione delle strade da blocchi e cesate. Ci sono stazioni che andranno un po’ per le lunghe ( dicembre 2024) come De Amicis e Sforza Policlinico. In particolare tra via De Amicis e via Carducci, la causa dei ritardi è il ritrovamento del muro romano di contenimento del Naviglio di San Gerolamo. È tornato alla luce durante lo scavo per il tunnel pedonale che unirà la nuova stazione M4 di Sant’Ambrogio con la M2. I tecnici assieme agli archeologi, sorvegliati dalla Sovrintendenza ai beni archeologici, lo stanno liberando, ripulendo e mettendo in sicurezza per renderlo visibile ai passeggeri attraverso una teca. La maggior parte delle sistemazioni superficiali, però, sarà pronta verso settembre 2024, con alcune — come piazza Bolivar — che anticiperanno a gennaio febbraio. A inizio 2024 sarà pronto anche il deposito di San Cristoforo che consentirà di fare le necessarie attività di manutenzione e custodia treni oggi svolta a Linate. Il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Bestetti ha chiesto di convocare assemblee pubbliche nei vari Municipi per spiegare ai cittadini l’avanzamento dei lavori. Perché, ha spiegato sempre ieri la portavoce del Comitato di via Foppa Orietta Colacicco, « noi vogliamo sapere quando i nostri quartieri saranno liberati dai disagi».

E per i prolungamenti già previsti a bilancio serviranno sei miliardi. È l’investimento totale che comprende M6 e le nuove tratte delle linee storiche

Il conto dei progetti per le nuove metropolitane e i relativi prolungamenti è di oltre 6 miliardi. A cui si aggiungono altre centinaia di milioni per lo sviluppo delle altre reti del trasporto pubblico locale. Gli investimenti sono stati inseriti nel Piano triennale delle opere per essere finanziate dal 2024 al 2026. Alcuni progetti già ben definiti, altri, invece, sono ancora a uno stadio molto preliminare. Ma ad oggi la giunta di Palazzo Marino ha in previsione di avviare gli iter per l’affidamento dei lavori di tutte le opere in programma entro il 2026.

Si parte con il prolungamento della M1 fino a Baggio. Qui i fondi necessari sono aumentati di 124 milioni di euro (da 398 a 522 milioni). Nel 2024 è previsto l’avvio dell’iter per la costruzione ( il progetto è già definitivo). L’intervento prevede un prolungamento di 3,3 chilometri verso ovest della M1 da Bisceglie con un tracciato che si sviluppa lungo le vie Parri e Pertini. Verranno realizzate le nuove stazioni Parri, Baggio e Olmi.

Il 2025, invece, sarà l’annata dei prolungamenti della M5. Anche qui il bollettino dei costi ha subito un rialzo e oggi per coprire il progetto del prolungamento della M5 a Monza serviranno un miliardo e 695 milioni di euro. È previsto che gli impegni vincolanti, che avrebbero dovuto essere firmati entro il 31 dicembre 2022, saranno sottoscritti entrola fine del 2024 e l’anno successivo potrebbero aprirsi i cantieri. Il termine dei lavori è fissato al 2031. L’altro capo della lilla, invece, da San Siro arriverà a Settimo Milanese. Il costo del progetto è di 350 milioni di euro. Le previsioni di avvio dell’iter, anche in questo caso, guardano al 2025.

Per la M4, che entrerà in esercizio entro la fine del prossimo anno, i piani sono ancora più ambiziosi e mettono in conto 700 milioni di investimento per la sua espansione verso est, con 3 chilometri da Linate a Segrate e due nuove stazioni: Idroscalo- San Felice e Segrate Punta Est, previste tra il 2029 e il 2030. Ma l’avvio dell’iter è già inserito nel Piano triennale che verrà approvato quest’anno e che punta le lancette per la partenza al 2026.

Stesso anno in cui dovrebbe arrivare alla definizione il progetto per la M6. Sono previsti già un miliardo e 650 milioni da stanziare per la realizzazione della linea rosa che dovrebbe collegare la periferia Nord Ovest e quella Sud Est di Milano. Il 2026 dovrebbe essere l’anno di avvio anche per il progetto della linea verde che dalla fermata di Cologno Nord, entro il 2030, raggiungerà Vimercate con una nuova stazione: 595 milioni di euro il costo complessivo dei lavori. Dovrebbe andare verso i cantieri nello stesso anno, anche la linea gialla: per allungarla da San Donato Milanese fino ad Asta Paullese, serviranno più di 850 milioni di euro.

Sempre sul fronte trasporto pubblico, si è recentemente sbloccata la partita per la metrotranvia Milano — Limbiate: l’opera consiste nella riqualificazione della linea tranviaria che da via Farini portava a Limbiate attraversando alcuni Comuni tra cui Cormano, Paderno Dugnano e Senago. Chiusa prima a tratti e poi definitivamente, è stata completamente sostituita da un autobus, il 165. A dicembre del 2022 il Comune ha approvato il progetto definitivo di riqualificazione e riconversione del percorso in metrotranvia. Ora il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha deciso di stanziare 89 milioni di euro per la riapertura della tratta ed entro la fine del prossimo anno potrebbero iniziare i lavori.

Fonte: Repubblica Milano