La volontà, che tutti auspicano non si inchiodi alla velleità, è arrivare per prime all’azzeramento delle emissioni. Non è una gara, ma il pungolo del tempo giova a velocizzare.
Il documento che certifica la direzione intrapresa è il Climate City Contract, un patto cittadino che Milano ha sottoscritto con 25 stakeholder. Saranno loro, insieme al sindaco Sala e all’assessora Elena Grandi a raccontarlo durante la Green week.
«La deadline del 2030 è chiaramente uno stimolo — spiega Grandi — ma il percorso è ben definito all’interno della “ Missione 100 città” dell’Ue che promuove azioni di ricerca e innovazione per accelerare la neutralità climatica».
Il costo dell’operazione emissioni zero, per Milano, è di sei miliardi di euro: 2,6 li mette il Comune ( con il bilancio, con il Pnrr, i Pon e altre fonti), mentre 3,3 arrivano dai soggetti firmatari del patto. Tra questi ci sono alcune fondazioni bancarie, Fondazione Cariplo, le partecipate del Comune, le università, gli sviluppatori, le cooperative, le associazioni come il Fai e Legambiente.
Sono 157 le azioni da portare avanti per arrivare all’obiettivo (51 a carico del Comune e 106 a carico dei portatori d’interesse): riqualificazione energetica degli edifici, nuove infrastrutture, strumenti finalizzati a promuovere la mobilità dolce, depavimentazioni, nuove piantumazioni, bonifiche.
I finanziamenti sono già tutti sul piatto, alcuni già spesi, altri in gara, altri ancora in progettazione: « Tutti coloro che hanno sottoscritto il patto — spiega Grandi — dovranno in sostanza completare quanto pianificato secondo alcuni criteri ben specifici».
Fonte: Repubblica