Arrivare al 100 per cento di accessibilità (con ascensori o montascale) delle stazioni della metropolitana milanese entro il 2026, anche se non si potrà entro l’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina. È l’obiettivo che si è proposto di raggiungere Atm, insieme al Comune di Milano, grazie a fondi propri, ministeriali e del Pnrr. Il lavoro è complicato soprattutto per 5 stazioni M2 esterne alla città, dove dovranno essere fatti interventi infrastrutturali importanti.
Lo ha riferito Leonardo Messineo, dirigente di Atm, durante una commissione mobilità e olimpiadi a Palazzo Marino, mercoledì 28 agosto. Attualmente M4 e M5, le linee più nuove, sono totalmente servite da ascensori. Così anche M3, dove però alcuni ascensori vanno sostituiti, ad esempio a Duomo. Più indietro le linee meno recenti: M1 è al 67% di accessibilità, M2 al 77%. Per M1 mancano 13 stazioni e si punta al 100% di accessibilità (tra lavori già in atto e altri che inizieranno) entro l’avvio delle Olimpiadi. Le uniche criticità riguardano le interferenze con i sottoservizi in alcune stazioni.
Ascensori sulla M2
Situazione leggermente più complicata per M2, con 27 stazioni già accessibili su 35. Delle 8 non accessibili, quelle più critiche sono Cologno Centro, Cologno Sud, Cascina Burrona, Villa Pompea e Cascina Antonietta, esterne alla città. Atm non se la sente di garantire che verranno tutte rese accessibili entro l’avvio delle Olimpiadi (ma certamente per la fine del 2026). Occorrono infatti lavori piuttosto massicci e invasivi, come nuove passerelle o sottopassaggi. Cascina Burrona, Villa Pompea e Cascina Antonietta, che attendono ancora l’aggiudicazione dei lavori e presentano queste criticità, difficilmente saranno terminate entro la fine del 2025, mentre Atm punta comunque ad accelerare sulle due stazioni di Cologno, le più frequentate del gruppo. Dunque, per M2, entro le Olimpiadi si avrà l’85% di accessibilità oppure il 91% se si riuscirà a terminare Cologno Centro e Cologno Sud.
I lavori attualmente in corso. Per M1 si lavora a San Leonardo, Uruguay, Sesto Rondò, De Angeli e Turro. Entro la fine del 2024 si inizierà con Inganni e, nel primo trimestre del 2025, con Bande Nere e Wagner. Mancano poi Lima, Pasteur, QT8, Primaticcio, Buonarroti. Per M2, attualmente i lavori sono in corso a Sant’Agostino e Cascina Gobba. Entro la fine del 2024 si avvieranno i lavori a Lanza e Moscova. All’inizio del 2025 sarà la volta di Garibaldi, Porta Genova, Sant’Ambrogio, Piola e Lambrate.
In alcuni casi, l’accessibilità verrà data con i montascale, per fare più in fretta. In altri casi, stazioni già dotate di montascale saranno migliorate con gli ascensori. Si parla soprattutto di stazioni molto frequentate. Alla fine di tutto, 6 stazioni M1 avranno i montascale, mentre i lavori in corso o ancora da eseguire “consegneranno” alla città 91 ascensori entro Natale 2025, tra 48 sostituzioni e 43 nuovi impianti. I finanziamenti, infine, come detto sono garantiti dal Ministero delle Infrastrutture e dal Comune di Milano, nonché dal Pnrr. Quelli dell’asse di Gessate sono per metà di Atm e per metà del Ministero.
fonte: Milano today