Cinquantacinque chilometri di piste ciclabili in più, 21 attraversamenti pedonali pericolosi da sistemare, 11 nuove strade scolastiche, pedonalizzazioni temporanee da sperimentare. « È la prima volta che un processo partecipativo su questi temi arriva a costruire il programma delle cose da fare di un’amministrazione comunale » . A dirlo è Marco Mazzei, consigliere comunale, che ha promosso e seguito Möves, la piattaforma online che ha raccolto le proposte della città sui temi della mobilità: 1.175 contributi tra azioni, strategie e interventi specifici.

Ora l’obiettivo è integrare le idee della città con il programma dell’amministrazione comunale e lo strumento sarà il Piano di governo del traffico urbano che vedrà la luce a breve. «L’obiettivo — ha spiegato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi — è inserire Möves nel Piano del traffico urbano che detterà le linee strategiche per la ciclabilità, la logistica e la mobilità dei prossimi anni».

E dunque diverse le richieste dei cittadini che potrebbero diventare realtà. Dal raccordo tra le ciclabili di corso Indipendenza e corso Plebisciti in piazzale Dateo, a un percorso ciclabile per i lavoratori di Fondazione Prada e dei nuovi uffici. O ancora sempre in tema di chilometri di piste ciclabili da aggiungere, nel Piano di governo del traffico potrebbe confluire anche la proposta dei cittadini per la corsia per le biciclette sul cavalcavia di via Farini, in continuità con la pista del cimitero Monumentale. Da sogno a realtà potrebbe trasformarsi anche il progetto di riqualificazione di viale Andrea Doria che da Caiazzo arriva in Loreto con un boulevard verde e ciclabile, un progetto scritto interamente dal comitato di quartiere. Sempre per far pedalare le due ruote in sicurezza, spunta anche la richiesta per una pista ciclabile che collegherebbe Chinatown con San Siro e piazzale Segesta.

Non solo nuovi itinerari per i ciclisti, dai cittadini arrivano anche richieste per rendere sicuri i percorsi già tracciati. Come quello che « si immette da Piazzale Loreto» in viale Brianza « e si interrompe nel nulla ». E poi ci sono i marciapiedi da allargare, come il tratto di via Tonale o quelli in via Panzeri vicino alla Darsena. Rallentare la velocità in molte strade è un altro tasto molto battuto. Sono richiestissime nuove zone a 30 all’ora, dossi o cuscini berlinesi per costringere le automobili a schiacciare sul freno in alcune vie.

Nel libro scritto dai cittadini c’è anche più sosta per le biciclette e velostazioni nei principali nodi di interscambio. Nella città del futuro anche il cavalcavia Bussa dovrà essere pedonalizzato e più verde: tra piante e vegetazione diventerebbe un punto panoramico sui grattacieli della zona.

fonte: Repubblica