Il ministero blocca la Ztl del Quadrilatero della moda. Le limitazioni per l’ingresso delle auto in via Montenapoleone e dintorni sarebbero dovute partire questo mese, ma un supplemento di istruttoria da parte degli uffici romani delle Infrastrutture già a fine luglio aveva dilatato i tempi. Ora lo stop, perché gli approfondimenti hanno dato esito negativo: l’attivazione della Ztl, dunque, diventa a data da destinarsi. Il nodo è il tempo di permanenza al suo interno, una fascia di tolleranza che i commercianti hanno chiesto al Comune per permettere ai privati di entrare e uscire senza prendere la multa qualora non trovino un parcheggio libero per fermarsi. La richiesta iniziale è stata di 45 minuti, Palazzo Marino ha poi deciso che un quarto d’ora è sufficiente.
Si tratta, insomma, di una sorta di deroga che è stata prevista per il primo anno di accensione delle telecamere, in attesa che i garage presenti all’interno della Ztl predispongano un sistema di prenotazione. Ma le telecamere a sorveglianza dei nove varchi preventivati per monitorare l’area, dunque, a oggi non si possono installare e non possono entrare in funzione. Almeno con il progetto pensato fino ad ora. Adesso gli uffici dell’assessorato alla Mobilità dovranno capire come andare avanti, se togliendo semplicemente dal tavolo la fascia di tolleranza o se inventarsi una soluzione alternativa per non lasciare i commercianti a bocca asciutta.
I primi di agosto, quando si era capito che da Roma sarebbero arrivate complicazioni il sindaco era stato chiaro. Anche se più lentamente si va avanti: « Purtroppo, a causa delle autorizzazioni da parte del ministero, andremo un po’ più lunghi del previsto, ma la Ztl si farà comunque».
Ufficialmente il blocco ministeriale è dovuto al fatto che controllare l’intervallo di tempo in cui si circola nella Ztl a normativa vigente non è fattibile. Le regole attuali, dunque, non lo permetterebbero. Ma siccome quella delle zone a traffico limitato non è solo una questione di permessi e carte bollate ma è diventata anche una faccenda politica, c’è chi pensa che dietro allo stop ci sia la manina di Matteo Salvini il quale, da ministro, non ha mai nascosto la sua contrarietà alle limitazioni al traffico dove non strettamente necessario. Del resto lo stesso vicepremier ha detto nei giorni scorsi di voler approvare la riforma del Codice della strada entro la fine di settembre e le nuove regole prevedono una stretta sulle zone a traffico limitato.
Ora Palazzo Marino dovrà presentare una nuova istanza se vorrà andare avanti nel percorso intrapreso. Approvata a maggio con una delibera di giunta, la Ztl del Quadrilatero della moda, se e quando andrà in porto, sarà così strutturata: attiva h24 tutti i giorni, weekend compreso, interesserà quella fetta di centro città incorniciata tra via Manzoni, via Senato, via San Damiano, corso Monforte, via Cino del Duca. Il divieto di accesso è previsto per tutti i mezzi privati, esclusi quelli dei residenti ( che dovranno registrarsi), dei proprietari di posti auto o di coloro che hanno prenotato un parcheggio nelle autorimesse presenti all’interno dell’area. Una cinquantina di ingressi all’anno dovrebbero essere concessi agli artigiani che svolgeranno servizi occasionali. Altre deroghe, poi, saranno distribuite con autorizzazione dei vigili ai veicoli cheoperano durante gli eventi legati alla moda, a chi trasporta alimenti deperibili in alcune ore del giorno, agli ospiti degli hotel, ai corrieri degli acquisti online, ai parcheggiatori autorizzati di negozi e alberghi, ai taxi e agli Ncc. In questo contesto, resta ora da capire come ovviare al problema del tempo di permanenza.
Nel frattempo in questi giorni si discute di un altro provvedimento che il Comune ha in canna da tempo: « Voglio spiegare ai cittadini che dobbiamo far pagare l’area C anche nel weekend » , ha detto ieri Sala, confermando che la direzione è questa. « Non si tratta di fare cassa » , ma « anzi il nostro problema è cercare di mettere in ordine un bilancio che fa sempre più fatica e solo per un motivo che è il trasporto pubblico sul quale stiamo continuando a investire » ma sul quale « stiamo ricevendo sempre meno fondi dal governo » .
Fonte: Repubblica Milano