Più di mille firme per chiedere ufficialmente al Comune di risolvere il problema della sosta selvaggia in due anni. Alessandro Suraci, designer 36enne, in tre mesi è riuscito a raccogliere le adesioni necessarie sulla piattaforma Milano Partecipa che consente ai cittadini di avviare processi di partecipazione attiva, come petizioni e referendum. «Sono originario di Roma, per questo in sosta selvaggia ho un dottorato», racconta Alessandro. Non è una raccolta firme come le altre.

Lo strumento è regolato dallo Statuto del Comune che fissa a mille le adesioni necessarie perché scatti l’obbligo di Palazzo Marino a rispondere alle richieste. Parcheggio sui marciapiedi, in doppia fila, sulle strisce pedonali o sulle ciclabili. Sono le tipologie di sosta selvaggia nel mirino degli aderenti alla petizione. All’amministrazione viene richiesto di risolvere la «radicata» abitudine dei milanesi a parcheggiare dove non si può in due anni con un piano di «rientro» verso il rispetto della sosta da attuarsi per fasi: da una campagna comunicativa all’implementazione delle sanzioni per chi sbaglia.

La procedura per raccogliere le firme non è stata semplice. Bisogna registrarsi con Spid o carta di identità elettronica. Entro 45 giorni, ora, il Comune dovrà replicare alle richieste di Alessandro e le risposte saranno pubblicate sull’Albo Pretorio e trasmesse alla presidente del Consiglio comunale per l’inoltro alla Commissione competente.

Fonte: Repubblica Milano