Dopo una giornata di polemiche, Regione Lombardia ha fatto retromarcia: la campagna social sulla sicurezza stradale promossa dalla Direzione generale sicurezza con Aci e Inail — in cui veniva ricordato ai pedoni che «la sicurezza dipende anche dalla loro attenzione» — è stata sospesa per decisione del presidente Attilio Fontana e verrà «rimodulata».
La comunicazione con una nota di Palazzo Lombardia nel pomeriggio, quando è scomparso da Instagram il post che aveva scatenato un’ondata di indignazione: « L’obiettivo non era in alcun modo colpevolizzare i pedoni — si legge — ma fornire a tutti i soggetti coinvolti nella circolazione stradale consigli utili per prevenire incidenti».
Il messaggio però si è trasformato in un boomerang: colpa, continua la nota, di « alcuni passaggi ‘ fuorvianti’, che hanno generato polemiche». Fra i più discussi c’è senz’altro quello in cui, dopo aver citato i drammatici dati delle morti di pedoni sulle strade lombarde nel 2023 ( 58, con 3663 feriti), la Regione sottolineava che parecchi di quegli incidenti si sono verificati sulle strisce pedonali, anche perché « molti pedoni danno per scontato di avere sempre la precedenza».
La campagna completa prevedeva «anche altri messaggi, destinati agli automobilisti, motociclisti e ciclisti » . Che però non vedranno mai la luce, perché è bastato l’effetto disastroso del primo a imporre il dietrofront.
Il post invitava i pedoni a non usare il cellulare o le cuffie, a cercare sempre « un contatto visivo con il conducente del veicolo per avere la certezza che ti abbia visto» e in generale a non affiancarsi mai a mezzi pesanti come camion o autobus perché «non possono vederti a causa degli angoli ciechi».
Raccomandazioni che a molti hanno riportato alla mente la tragedia di cui era stata vittima a dicembre Rocio Espinoza Romero, travolta da un Tir a Milanomentre attraversava con il verde. Alla luce di questo terribile episodio (e di troppi altri), le indicazioni della Regione sono sembrate a molti una crudele presa in giro. In sostanza, «è colpa del pedone se viene investito» ha commentato sarcastica un utente, mentre un altro ha rincarato la dose: «Ma certo, povere auto, sono i pedoni a dover stare più attenti »
. Tra i messaggi di critica spiccava quello di Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8: «Come può un’istituzione diffondere un messaggio del genere?» si chiedeva.
Dalla pagina Instagram della Regione una risposta era arrivata, senza però riuscire a placare le polemiche: «L’intento è coinvolgere ogni utente della strada, senza colpevolizzare nessuno» aveva scritto chi gestisce l’account. Una replica che ha sortito un effetto contrario a quello sperato.
La pagina Instagram Stradapertutti ha parlato di « chiaro esempio di victim blaming ».
fonte: Repubblica